Mi dispiace aver fatto arrabbiare m(h)istery(c)tour citando i Beatles, ma il titolo del topic voleva solo riportare una frase emblematica della carriera di Bruce, così come l' appellativo Fab Four ( o Fab Three? Ma Paul è morto o no? ) era tipico di Lennon e soci.
Per quanto riguarda l' episodio citato da Kikk Akkioè, dopo la premessa che nessuno, in quell' occasione, può essere giustificato, proviamo a fare un po di ordine: siamo a Torino, 11/06/1988, il "Tunnel Of Love Express Tour" approda in Europa dopo il successo riscosso in U.S.A.
Il Comunale è pieno, ci sono scontri sia fuori dallo stadio che all' interno, con la polizia che vuole tenere i fans, chissà perchè, lontano dal palco.
Durante il secondo brano, la cover di "Boom Boom" ( John Lee Hooker ), un giovane di 19 anni ( non 13 ), per nulla paffutello ma abbastanza longilineo, probabilmente finge di star male e si fa tirar fuori dalla calca sotto il palco dagli uomini della security.
Dopo qualche attimo, evidentemente ripresosi, Davide Bulleri ( questo il nome ), vede Springsteen lì a pochi passi e corre verso di lui: per abbracciarlo ( afferma Davide ), per sfilare al rocker quella terribile giacca fuxia ( sperano i 64.999 spettatori dello stadio ), non si sa per quale cazzo di motivo ( pensano i tizi della security, evidentemente sentendosi anche presi per il culo dall' improviso ristabilirsi del ragazzo ).
Bulleri si porta dietro Bruce, sorridendo, l' atteggiamento non sembra quello di chi abbia intenzioni sbagliate, Bruce non si ferma e continua a suonare. Poi, intervengono gli addetti alla sicurezza e trascinano via il ragazzo, per poi pestarlo.
Già in non buone condizioni prima di correre sul palco, e dopo 2 minuti di botte, il Bulleri viene accompagnato in ospedale, e dopo la visita torna al Comunale per vedere il seguito del concerto.
Ripeto, nessuno è da giustificare, ma gli uomini della sicurezza hanno un compito preciso, un ordine perentorio: non deve succedere un cazzo di niente. E i gorilla di Springsteen ( come quelli di chiunque altro ) hanno un dovere solo: al loro protetto non deve succedere un fottuto nulla.
Ecco che security men e gorilla, vedono un tizio che ha appena detto di star male correre verso Springsteen, il tizio da loro le spalle, non vedono la sua espressione ( che potrebbe spiegare meglio le intenzioni ), non conoscono le sue intenzioni. Sanno solo una cosa: quel tizio va fermato. E una volta fermato, pensano solo una cosa: se succedeva qualcosa, anche un semplice graffio a Springsteen, sarebbero stati cazzi nostri, anzi, CAZZI NOSTRI. E sbagliando, sbagliando, sbagliando, sbagliando, sfogano la loro rabbia e i loro istinti bestiali su Davide. E Bruce non si ferma, continua il suo spettacolo, sbagliando anche lui, sicuramente, magari scosso da quella "aggressione" della quale ancora non ha compreso la natura, magari per rassicurare il pubblico sulla sua incolumità, comunque, continua, sbagliando, a suonare.
Comprendo quindi, ma non giustifico, la reazione degli addetti alla sicurezza, ricordiamoci che c' erano stati incidenti prima del concerto e che eravamo ancora in un periodo in cui la musica rock era considerata sottocultura per un pubblico di drogati. Comprendo, ma non giustifico, la reazione del gorilla ( o dei gorilla ) di Springsteen, gente nelle cui mani è affidata l' incolumità di una persona, gente che in altre occasioni ha salvato la vita al proprio cliente, gente che avrebbe fatto comodo, credo, a Lennon, e forse paura a quello stronzo di Chapman.
E comprendo, ma non giustifico, Bruce, che forse avrebbe potuto fermarsi per sincerarsi di quanto stava accadendo ( dico forse non perchè si tratta di Springsteen, artista che ammiro, ma semplicemente perchè credo che in certe occasioni bisognerebbe essere nella testa di quella persona in quel particolare momento, per stabilire se la sua reazione sia stata condivisibile o meno ), e il fatto che ( pare ) poi abbia telefonato al malmenato per scusarsi e chiedere notizie non cambia molto la situazione. Quello che non giustifico e nemmeno capisco è Davide Bulleri ( che però, ripeto, non meritava quel trattamento ), che poi asserisce che va ai concerti non per ascoltare musica ma per divertirsi, che forse con l' inganno si fa portare sotto il palco, che afferma che lo rifarebbe. Da l' idea non di uno squilibrato alla Chapman, per carità, ma comunque di uno che proprio normalissimo non appare.
Sia chiaro, questo mio racconto scaturisce in massima parte dal servizio e dall' intervista che Red Ronnie fece a Bulleri pochi giorni dopo l' accaduto, che Bruce abbia poi chiamato Davide l' ho letto su questo blog (
http://gemmi.blog.tiscali.it/2011/01/21/io...a-io-e-il-boss/ ) e quindi lo prendo col beneficio del dubbio.
Quanto poi al voler cercare di giustificare certi atteggiamenti di rockstar brutte, sporche e cattive in confronto ad un episodio di una carriera e di una vita densa di episodi che testimoniano il rispetto di Springsteen verso il suo pubblico, beh...mi avvalgo della facoltà di non commentare.