IERI OGGI & DOMANI


Una canzone, dieci anni dopo
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La canzone dell'amore perduto8 [22.22%]
Amico fragile6 [16.67%]
Creuza de mä6 [16.67%]
La guerra di Piero4 [11.11%]
Via del Campo4 [11.11%]
Hotel Supramonte3 [8.33%]
Il pescatore2 [5.56%]
La collina1 [2.78%]
Il Testamento di Tito1 [2.78%]
Andrea1 [2.78%]
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Una canzone, dieci anni dopo, il nostro particolare ricordo di Fabrizio De Andrè: scegliete una canzone

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view post Posted on 7/1/2009, 09:01
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SPOILER (click to view)
(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Sono tantissime le iniziative per celebrare il decennale della morte di Fabrizio De Andre', scomparso l'11 gennaio 1999. Proprio l'11 gennaio su Raitre in prima serata, uno speciale di Che Tempo che fa tutto dedicato all'arte di Faber. C'e' poi la grande mostra fino al 3 maggio a Palazzo Ducale a Genova. Dori Ghezzi ha confermato l'intenzione di Wim Wenders di organizzare a New York un concerto con grandi artisti, oltre a un possibile film sul cantautore ligure.


Saddio quante volte abbiamo parlato di Faber su questa piazza. A me, poi, capita di farlo ogni giorno e spesso con persone che non conosco se non via internet. Francamente, se non fossi un discreto conoscitore di quanto si muove intorno alla sua figura sin dal primo giorno dopo la sua scomparsa, ci sarebbe da meravigliarsi dell'interesse che cresce ed acquista forza e colore, in Italia e fuori, anzichè stemperare nel tempo.

Inutile quindi, per noi, avviare l'ennesimo confronto sulla sua figura: scorrete l'elenco dei threads di questa sezione e potrete scrivere ciò che volete. Per quanto ci riguarda, il tentativo sarà quello di mettere sulla home page di IO&D il collegamento diretto a una delle radio che trasmetterà in contemporanea alla maratona televisiva e se fosse possibile anche una finestra su raitre.

Quello di particolarmente nostro a cui v'invitiamo tutti, invece, è quello si scegliere una canzone di Fabrizio che abbia significato per voi qualcosa di particolare e di raccontarla qui. Per quanto ci avete letto, per quello che vi ricorda, per come ne avete parlato con altri. Ricordo migliore, credo, non ci potrebbe essere.

 
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qwfwq
view post Posted on 7/1/2009, 10:11




E' una cosa che ho già raccontato, qui, ma se mi si chiede "quale canzone di De Andrè ha un significato particolare per te" io ripenso sempre a Via del Campo semplicemente perché era la canzone che cantavo a mia figlia come ninna nanna per farla addormentare. Quando lei era piccolissima, io non conoscevo (o avevo dimenticato) altre canzoni utilizzabili a quello scopo, e quella mi sembrava sufficientemente dolce e tranquilla, e poi aveva quella struttura ripetitiva, tipica delle ninne nanne, e quei riferimenti a "una bambina con gli occhi grigi come la strada" che mi sembrava carino da proporre alla mia bambina.
Per mia figlia il momento del passaggio dalla veglia al sonno è stato un po' problematico, almeno i primi anni, e così mi sono presto accorta che lei, nel tentativo di resistere al sonno, invece di abbandonarsi al suono della nenia, dirigeva la sua attenzione appuntita sulle parole chiedendomi il senso delle strofe.
Così decisi di depurare la canzone da quelle strofe che avrebbero condotto verosimilmente a una esegesi faticosa e imbarazzante per me.
Questo però non mi mise al riparo da altrettante estenuanti spiegazioni notturne su ciò che significa "illusione", "essere illusi", e via dicendo... :wacko:
 
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view post Posted on 7/1/2009, 10:11
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Bene, ho pensato a La Guerra di Piero, che trovai fra i compiti in classe assegnati da mia madre alla sua classe al liceo, e che di fatto sancì in tenerissima età la mia passione per Fabrizio (i primi tempi usava presentarsi solo così), ma poi ho scelto quest'altra, bella tra le belle delle sue canzoni, che sublima la terribile esperienza del rapimento, avvenuta nell'estate del 1979.

Hotel Supramonte

SPOILER (click to view)
E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
e poi scuse e accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi vivi ridi o sei perduto
col suo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore.


Mi ricordo di molti particolari di quel rapimento (l'italiano elegante di uno di tre rapitori, le discussioni politiche con loro, il timore che il rapimento fosse organizzato da un possibile concorrente della tenuta in Gallura, la mancata reazione del cane, Nodo, all'incursione in casa, la preferenza espressa per Guccini, la richiesta di canzoni a Dori, e sai quanta roba ancora, la trattativa con l'arrivo di dalla Chiesa), ma mi colpì la figura di Dori Ghezzi e il modo in cui condivisero i giorni del sequestro.

Allora, Fabrizio poteva avere nei confronti di Dori, all’epoca del rapimento, un forte senso di colpa; è una mia supposizione del tutto personale, tracciata da cose che disse negli anni successivi. Il mio perché è presto detto: già nei primi giorni di rapimento emerse chiaramente come l’obiettivo del rapimento fosse soltanto lui, e la presenza di Dori non era imposta dal fatto di essere in casa al momento del sequestro, ma da un fatto “tecnico” voluto dai rapitori. Ovvero, lei doveva essere liberata 24 ore prima di Faber per confermare che stava bene e dare il via libero al pagamento del riscatto, cosa che poi effettivamente successe; i quattro mesi di prigionia di lei furono insomma dovuti esclusivamente a questo, al ruolo di “ricevuta di ritorno”.

Di là di questo, l’intimità dei due, come ti dicevo, fu nel primo periodo un antidoto potente alla prostrazione. Poi subentrarono problemi legati alle condizioni di prigionia, e questa forzata rinuncia fu probabilmente un dolore per entrambi, che inevitabilmente, poté sfociare nel dubbio sulla “tenuta” affettiva in quella situazione “ma dove è finito il tuo cuore, ma dove è finito il tuo amore”. Timore del tutto omogeneo, ad esempio, ai dubbi sulla lettera “vera di notte, falsa di giorno” relativa alla (falsa) rinuncia della famiglia di Faber alla trattativa.

Dubbio limitato al momento, ovviamente; ed alla paura che “l’ordine discreto dentro al cuore” di Dori potesse non reggere al duro impatto della situazione, quando poi lei si rivelò invece la più forte (Faber ammise invece di avere pensato al suicidio). O anche soltanto rimpianti per il primo periodo della prigionia, al suo “corpo dolce di fame e così dolce di sete”. Ma nel complesso, ho sempre avuto la percezione di un legame fortissimo tra i due, che il sequestro, se possibile, ha rafforzato. Fabrizio parlo a più riprese della sua necessità della vita di coppia, di uno specchio nel quale guardarsi, anche, e questo lo ricordo bene, “se lo specchio non è sempre benevolo”.
 
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Tamara Bunke
view post Posted on 7/1/2009, 10:45




Oscillo,come sempre,fra La guerra di Piero e Creuza de ma,entrambe hanno significato qualcosa di importante per la mia sfera intima,per il mio modo di pensare,di vivere,di sentire.
Comunque resta la Guerra di Piero,ad ispirarmi i ricordi piu' pregnanti,e significativi,quelli che alle domande improvvise e inspiegabili che a distanza di tanto tempo ci poniamo,per una irrefrenabile voglia di ripensare a quel tempo,e a noi,cosi' lontani,cosi' diversi,e cosi' ammantati di "idealizzazioni",che sembriamo un'altra persona.
Se ascolto la Guerra di Piero ripenso a me e a quattro amici,tutti giovanissimi,tutti ferventissimi adepti di una fantomatica congrega dedita alla musica e al cambiamento del mondo.Convinti di capire tutto,la dittatura del proletariato,la stupidità della guerra,l'ingiustizia della morte degli umili,il Bene,la voglia di un mondo migliore.Ci muoveva la voglia di trovare una voce,per parlarci di tutte queste cose,noi che esterofili elitari ci estasiavamo sulla musica di Dylan e sui suoi messaggi,pur capendo a fatica le parole delle sue canzoni.Cosi',quando ascoltammo De André,provammo quell'infinito sollievo di aver trovato qualcuno che ci capiva,era come noi,voleva le stesse cose,fu una commozione che ci strinse e allo stesso tempo un'esaltazione irrefrenabile,per tutte le sue canzoni,ma quella fu veramente nostra fu quella,La guerra di Piero.A risentirla,penso a loro e a me,alla morte"coerente" di uno di loro,ai destini di ognuno di noi,e ho sempre quei papaveri rossi davanti.
 
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view post Posted on 7/1/2009, 11:32
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Gutenberg

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“Carlo Martello” è stata la prima canzone che, piccolissima, ascoltai; arrivò un pomeriggio a casa nostra il figlio di amici con questa irriverente e sarcastica ballata, apposta per farla ascoltare a mia madre, che amava le cose controcorrente.
Ero una bambina, ma non sfuggì neppure a me che questo genovese (assieme all’altro concittadino e degno compare Villaggio) stava portando un bello scossone nella cultura borghese degli anni ’60.

Poco dopo vennero tutte le altre – Bocca di Rosa, Geordie, il Pescatore…. - , cantate insieme agli amici nelle estati trascorse in montagna.
E anche se le canzoni che incisero sulla mia formazione furono altre (il mio nick la dovrebbe dire lunga), ricordo con particolare piacere "Non al denaro, non all'amore né al cielo", disco che tra le altre cose mi avvicinò all’Antologia di Spoon River.

 
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view post Posted on 7/1/2009, 11:36
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CITAZIONE (hejira @ 7/1/2009, 11:32)
“Carlo Martello” è stata la prima canzone che, piccolissima, ascoltai; arrivò un pomeriggio a casa nostra il figlio di amici con questa irriverente e sarcastica ballata, apposta per farla ascoltare a mia madre, che amava le cose controcorrente.
Ero una bambina, ma non sfuggì neppure a me che questo genovese (assieme all’altro concittadino e degno compare Villaggio) stava portando un bello scossone nella cultura borghese degli anni ’60.

Vado a memoria, e posso sbagliare, ma credo di ricordare le parole di Mauro, il fratello di Fabrizio scomparso prematuramente, che commentava il casino infernale che avveniva in una delle stanze di casa De Andrè il pomeriggio in cui Faber e Villaggio scrivevano il testo della canzone. Le sghignazzate dovevano avere innervosito anche i vicini...
 
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view post Posted on 7/1/2009, 11:52
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Dietro (sorprendente, quanto gradito) suggerimento di Simone propongo un breve sondaggio sulla canzone che meglio rappresenta Faber. Ho ristretto, con le ovvie difficoltà del caso, la scelta ad una decina di canzoni dei vari periodi di Faber tra le tantissime che potrebbero ambire a fotografare il suo cammino.

Ecco la mia scelta, con il riferimento ad un video tratto da uno splendido programma RAI di molti anni fa. Con lui, Mauro Pagani. Senttie Fabrizio come spiega la genesi del disco e scoprite il viso della donna che nella parte finale della canzone scandisce il suo famosissimo richiamo ai clienti del mercato del pesce.

 
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Tamara Bunke
view post Posted on 7/1/2009, 12:04




Mi viene in mente che forse ho sbagliato,nel sondaggio.Ho votato la Guerra di Piero,ma quella é la canzone che per me,é piu' rappresentativa di uno stato d'animo legato alle canzoni di De André.Diverso é votare quella che rappresenta meglio LUI,me ne rendo conto ora,avrei votato piuttosto Creuza de Ma.
 
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view post Posted on 7/1/2009, 12:05


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CITAZIONE (WebMichi @ 7/1/2009, 11:52)
Dietro (sorprendente, quanto gradito) suggerimento di Simone

eh...calcolando che non sto facendo solo questo.....(quanta pazienza che ho)... :D


ho votato la guerra di piero
 
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view post Posted on 7/1/2009, 12:11
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Gutenberg

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Carlo Martello non c'è, ma posso (degnamente...) ripiegare su Via del Campo; però se ne potevano mettere molte di più, di canzoni.....
 
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view post Posted on 7/1/2009, 12:14


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CITAZIONE (hejira @ 7/1/2009, 12:11)
Carlo Martello non c'è, ma posso (degnamente...) ripiegare su Via del Campo; però se ne potevano mettere molte di più, di canzoni.....

ne saremmo usciti tra un anno... ;)
dobbiamo avere tutto pronto entro il 10 sera visto che l'11 c'è l'evento
 
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view post Posted on 7/1/2009, 12:16


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Nick the Toll
view post Posted on 7/1/2009, 12:17




Pur non essendo esattamente un fan di De Andrè, metto "La canzone dell'amore perduto" nelle mie dieci canzoni italiane preferite di sempre: nonchè molto, ma molto più in alto rispetto a tutte le altre canzoni di De Andrè che conosco. E, come capita invariabilmente a tutte le canzoni semplici ed efficaci come quella, non credo siano necessarie molte parole per raccontarla nè per spiegare la preferenza: ti prende o non ti prende, tutto qui.
 
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view post Posted on 7/1/2009, 12:26
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CITAZIONE (Nick the Toll @ 7/1/2009, 12:17)
Pur non essendo esattamente un fan di De Andrè, metto "La canzone dell'amore perduto" nelle mie dieci canzoni italiane preferite di sempre: nonchè molto, ma molto più in alto rispetto a tutte le altre canzoni di De Andrè che conosco. E, come capita invariabilmente a tutte le canzoni semplici ed efficaci come quella, non credo siano necessarie molte parole per raccontarla nè per spiegare la preferenza: ti prende o non ti prende, tutto qui.

Eccola

 
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view post Posted on 7/1/2009, 12:55
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Creusa de Mä (qual'é la grafia giusta, che identifica la a lunga ?). Da amante della musica popolare non potevo transigere, anche se, se ci fosse stata "Amore Che Vieni...", avrei votato quella; sia per motivi personali che per il fatto che per me sta nell'empireo delle 10 canzoni italiane.
 
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92 replies since 7/1/2009, 09:01   1579 views
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