Mi scuserà, spero, Simone, se apro ancora una volta un topic su Fabrizio De Andrè.
Questo disco mi è piaciuto molto, come anche i precedenti che ho ascoltato e di cui ho parlato.
Anzi, dirò di più, mi è piaciuto ancora di più.
E' da brividi l'attualità dell'album, penso a Canzone di Maggio.
Bellissimi i testi, bella anche la musica, ma mi sembra che in generale in De Andrè, almeno finora, le parole prevalgano sulla musica, nettamente.
Sogno numero due, con quel flauto incalzante, mi sembra molto jetrotulliana, che ne dite?
Verranno a chiederti del nostro amore mi ricorda molto la successiva "Rimini", si è plagiato da solo, in questo caso.
E ora la parola a Paul, Webmichi e chiunque voglia contribuire.
Già prevedo l'intervento di Simone..........