| Storia di un impiegato arriva sul mercato discografico nel 1973. Strutturato come un cencept album,come i precedenti Non all'amore e La buona novella,è l'album più politicizzato di faber,intriso di rabbia,anarchia e poesia come nessun altro. Il percorso dell'impiegato,che 5 anni dopo il fatidico 68 e il maggio della rivolta, grida forte che da allora nulla è cambiato e che ritorneranno i venti del cambiamento, della ribellione,è il percorso dell'individo che non accetta lo status quo, e che, in un segno di continuità e contiguità con il 68, vorrebbe tuffarsi di nuovo in quell'esperienza, pur sapendo che da allora le cose sono cambiate. La lunga esperienza del sogno,raccontata da Faber, lo porta ad un atto anarchico, individualista:gettare una bomba contro il parlamento. Un atto estremo, che no ha conseguenze, ma che lo porta in prigione, dove scoprirà che il percorso individuale conta poco, conta il collettivo, e che se ci sarà una rivolta, dovrà avere solide basi politiche e non più un gesto individuale. Un album dal fascino estremo, in cui Faber passa da fasi criptiche, come le parole contenute in Al ballo mascherato ad altre di dolcezza inusitata, come la splendida e malinconica Verranno a chiederti del nostro amore
* 1 - Introduzione ...................................................................................1'42" * 2 - Canzone del Maggio........................................................................ 2'24" * 3 - La bomba in testa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ......4'01" * 4 - Al ballo mascherato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....... 5'12" * 5 - Sogno numero due . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . 3'13" * 6 - La canzone del padre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. .........5'14" * 7 - Il bombarolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4'20" * 8 - Verranno a chiederti del nostro amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..........4'19" * 9 - Nella mia ora di libertà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5'09"
Tutti i brani sono di De Andrè, scritti in collaborazione con Giuseppe Bentivoglio, tranne Sogno n.2 che è scritta con Donè.
Introduzione
"E se credete ora che tutto sia come prima perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina, convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti."
Grande la chiosa finale:nessuno può chiamarsi fuori, anche se chi l'ha fatto ha scelto di inquadrarsi nella società, al riparo con un comodo stipendio e con le comodità che essa offre a chi si lascia guidare dal potere.
La bomba in testa
"Chissà cosa si prova a liberare la fiducia nelle proprie tentazioni, allontanare gli intrusi dalle nostre emozioni, allontanarli in tempo e prima di trovarti solo con la paura di non tornare al lavoro"
La bomba in testa rappresenta l'ideale dell'impiegato, il suo anelito rivoluzionario, anarcoide;combattuto tra la puara di fare il gesto estremo e la necessità di dover fare qualcosa, l'impiegato avanza timoroso, con la sua idea sempre fissa, quella di spazzare via tutto con la bomba
Al ballo mascherato
"Qualcuno ha lasciato la luna nel bagno accesa soltanto a metà quel poco che mi basta per contare i caduti, stupirmi della loro fragilità, e adesso puoi togliermi i piedi dal collo amico che m'hai insegnato il "come si fa" se no ti porto indietro di qualche minuto ti metto a conversare, ti ci metto seduto tra Nelson e la statua della Pietà, al ballo mascherato della celebrità."
Criptico, di difficile comprensione, questo brano contiene un'allucinazione in versi, come Faber la definiva;l'impiegato vuole liberarsi dai legami, per compiere la sua scelta di libertà, totale e incontrastata.
Sogno n.2
"Ascolta una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge: prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge.
Oggi, un giudice come me, lo chiede al potere se può giudicare. Tu sei il potere. Vuoi essere giudicato? Vuoi essere assolto o condannato?2
E' solo un sogno, ma può essere realtà.Il potere sa tutto, sa anche quello che lui progetta. La sua bomba può essere un'occasione per togliere di mezzo i vecchi del potere, e favorire l'ascesa dei nuovi. Il potere usa, assimila.
Canzone del padre
"Non ha più la faccia del suo primo hashish è il mio ultimo figlio, il meno voluto, ha pochi stracci dove inciampare non gli importa d'alzarsi, neppure quando è caduto: e i miei alibi prendono fuoco il Guttuso ancora da autenticare adesso le fiamme mi avvolgono il letto questi i sogni che non fanno svegliare. Vostro Onore, sei un figlio di troia, mi sveglio ancora e mi sveglio sudato, ora aspettami fuori dal sogno ci vedremo davvero, io ricomincio da capo."
Il sogno è quasi alla fine, l'impiegato rivive la storia del padre,e capisce che la sua ribellione, comunque vada, è un atto che non cambierà le cose, così come il padre non ha saputo cambiare nulla, nella sua vita.E' la disillusione, la certezza che tutto cambia per non cambiare nulla. Ma è troppo tardi per fermarsi.
Il bombarolo
"Ma ciò che lo ferì profondamente nell'orgoglio fu l'immagine di lei che si sporgeva da ogni foglio lontana dal ridicolo in cui lo lasciò solo, ma in prima pagina col bombarolo."
La decisione è presa, la bomba è lanciata.Ma la sua bomba non fa danni, fa saltare solo un chiosco di giornali. E' la beffa, consumata dall'immagine della sua ragazza che sembra guardarlo da ogni giornale spazzato via dall'esplosione.
Verranno a chiederti del nostro amore
"Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro i tuoi occhi assunti da tre anni i tuoi occhi per loro, ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo e troppo stanchi per non vergognarsi di confessarlo nei miei proprio identici ai tuoi sono riusciti a cambiarci ci son riusciti lo sai."
Meravigliosa la lettera d'amore dell'impiegato alla fidanzata, con la quale ammette il suo fallimento, e l'avvio di un percorso di crescita, che culminerà nel brano La mia ora di libertà
"Di respirare la stessa aria dei secondini non ci va abbiamo deciso di imprigionarli durante l'ora di libertà venite adesso alla prigione state a sentire sulla porta la nostra ultima canzone che vi ripete un'altra volta per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti. Per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti."
In carcere il percorso si compie; non puoi attaccare il potere da solo, ma in collettivo, in gruppo.
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