| Preghiera in gennaio
Commossa dedica all'amico Tenco, morto suicida. Alcuni passi della canzone evidenziano il rapporto tormentato con la fede, con la religione, con la chiesa, evidenziato nel passo :
Quando attraverserà l'ultimo vecchio ponte ai suicidi dirà baciandoli alla fronte venite in Paradiso là dove vado anch'io perché non c'è l'inferno nel mondo del buon Dio.
Se esiste un Dio, non è quello del vecchio testamento, ma è un Dio che non possiede un inferno punitivo e coercitivo.
Marcia Nuziale
E' Brassens a ispirare questa canzone,e faber rielabora alla sua maniera il testo, cercando la rima non ad effetto, ma badando a dare un'aria triste, malinconica alle "povere nozze", dopo un fidanzamento d'argento, immagine dolce e poetica del rapporto tra due peccatori, secondo la morale corrente.
Ed io non scorderò mai la sposa in pianto cullava come un bimbo i suoi fiori di campo ed io per consolarla, io con la gola tesa suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.
Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti gridarono "per Giove, le nozze vanno avanti" per la gente bagnata, per gli dei dispettosi le nozze vanno avanti, viva viva gli sposi.
Spiritual
C' è tutta la filosofia di Faber in questo brano;Dio, se vuole, sa dove trovare i suoi figli. O in campo di granoturco o altrove, i suoi figli sono sulla terra, dove amano, muiono, soffrono. Il dolore Dio lo dispensa a piene mani, allora perchè non donare in maniera altrettanto gratuita la gioia?
Dio del cielo se, mi vorrai amare scendi dalle stelle e vienimi a cercare.
Dio del cielo io ti aspetterò nel cielo e sulla terra io ti cercherò.
Si chiamava Gesù
Anche in questo testo si avverte il complesso rapporto di faber con la fede; Gesù è un uomo, eccezionale, che "aveva forse un pò troppe virtù" e che per questo paga con la vita la colpa di amare, e di saper indicare una via al perdono. Era figlio di Dio? Non ha importanza, perchè alla fine muore in croce, probabilmente per nulla, diventando bianco come un qualsiasi giglio.
Non intendo cantare la gloria né invocare la grazia e il perdono di chi penso non fu altri che un uomo come Dio passato alla storia ma inumano è pur sempre l'amore di chi rantola senza rancore perdonando con l'ultima voce chi lo uccide fra le braccia di una croce.
Barbara
Straordinaria, dolcissima. Il testo è semplice, ma intenso.
E il vento di sera la invita a sfogliare la sua margherita per ogni amore che se ne va lei lo sa un altro petalo fiorirà per Barbara.
La morte
Nella sua ultima intervista, De Andrè disse che aveva paura della morte;disse testualmente "mi lascerà il tempo di averne paura",simboleggiando,in tal modo, l'antico terrore che ogni uomo prova per la fine della sua esistenza.Il passo "Prelati, notabili e conti sull'uscio piangeste ben forte chi ben condusse sua vita male sopporterà sua morte" sembra marcare la distanza con i poveri e gli umili anche di fronte alla vecchia con la falce. Ad aver paura di morire è principalmente chi ha vissuto in maniera gaudente, che era ricco e senza problemi. Per i poveri la morte sarà un sollievo, più che una triste rinuncia alla vita.
Guerrieri che in punto di lancia dal suol d'Oriente alla Francia di strage menaste gran vanto e fra i nemici il lutto e il pianto
davanti all'estrema nemica non serve coraggio o fatica non serve colpirla nel cuore perché la morte mai non muore.
Carlo Martello
Scritta con il fedele amico Paolo Villaggio, è un divertissement, in cui però la sferza si vede,eccome.L'ironia è presente in ogni singola strofa, assieme ad una venatura di pessimismo legata alla consapevolezza che i potenti sono dei cialtroni più dei semplici, come il gran re che mena strage di nemici e poi scappa per non pagare la giusta mercede ad una puttana.
Ciò detto agì da gran cialtrone con balzo da leone in sella si lanciò
frustando il cavallo come un ciuco fra i glicini e il sambuco il Re si dileguò
Re Carlo tornava dalla guerra lo accoglie la sua terra cingendolo d'allor
al sol della calda primavera lampeggia l'armatura del sire vincitor
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