Credo che gli ultimi interventi abbiano delineato quella che č,evidentemente,una posizione comune a tutti noi.
Il tributo di Faber alla musica francese dei grandi cantautori (Brassens su tutti) č assolutamente obbligatorio.
E' alla loro scuola che si forma.
La maturitą successiva dipende in gran parte da una maggior attenzione alla fase musicale.
Come dice giustamente Michi,con
La buona novella ci sono gią importanti novitą:maggior ricercatezza nella parte musicale,uso del coro (in questo importantissimo fł il connubio con Reverberi)
Se si esclude il Volume VIII,opera difficile e sicuramente venuta in un momento particolare della vita di Faber,il proseguo della produzione vą verso una maggiore ricercatezza musicale.
Come diceva Fabio,gli album dell'esordio sono splendidi dal punto di vista poetico,meno da quello musicale,con l'esempio,che calza a pennello,di Tutti morimmo a stento,oggi quasi inascoltabile.
Con l'
Indiano,eccoci alle sonoritą pił aperte:ascoltate la freschissima
Sand creek river e paragonatela a Nell'acqua della chiara fontana......
E' scomparso qualsiasi tributo ai francesi,lo stile č originale,autentico.
Il testo č meno poetico in senso stretto,c'č minor ricercatezza nella rima,ma c'č pił ariositą,i brani diventano veramente un tutt'uno tra testo e musica.