IERI OGGI & DOMANI

Fabrizio De André, un grande del novecento oltre retoriche, agiografie e luoghi comuni

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Alois
view post Posted on 11/1/2005, 18:02 by: Alois




Sono passati sei anni da quella fredda mattina di gennaio, in cui, dal sito Internet di "Repubblica", appresi che Faber ci aveva lasciati. Erano da poco passate le dieci, e in ufficio, ad un certo punto, qualcuno incrociò i miei occhi lucidi, ma forse non ci fece molto caso.
Poi la notizia cominciò a diffondersi, e quando qualcuno mi diceva: "Hai visto, è morto De Andrè!", mi sembrava troppo stupido dire qualcosa, così mi limitavo ad annuire con un terribile nodo alla gola. Tornato a casa per il pranzo, vidi il telegiornale: la notizia fu data in apertura, e rubò la scena alle banali questioni del teatrino della politica che solitamente la occupano. Ricordo il servizio di Mollica, ovviamente benevolo, ma non nella classica scia dei servizi di Mollica: c'era lode senza infamia, senza lecchinaggio, c'era omaggio sincero ad un poeta, ad una stella che aveva illuminato 35 anni di storia della canzone italiana tracciando un solco che non si sarebbe più cancellato, ed elevando le note e la musica a forme d'Arte con la A maiuscola. E poi, le dichiarazioni della gente, dai vip ai meno conosciuti, e soprattutto a tutti i suoi figli putativi che, il giorno dopo, affollarono pieni di lacrime la chiesa in cui furono celebrati i suoi funerali, in quella stessa Genova che poi, nel marzo del 2000, gli avrebbe tributato un nuovo, grande omaggio nel concerto in suo onore al Carlo Felice...
Ricordo che passai gran parte di quell'11 gennaio a ripensare alla gioia che mi aveva dato l'ascolto delle sue canzoni, quella incredibile e fervente attesa che aveva segnato ogni giornata in cui entravo nel negozio, acquistavo il suo ultimo disco, appena uscito, e poi tornavo a casa pregustando l'emozione che avrei provato nell'ascoltarlo.... E l'emozione immensa che provai quella sera del 1998 in cui lo vidi in concerto: era la prima volta, e sarebbe stata anche l'ultima...

Ciao Faber!


"Che la sua anima riposi in Supramonte,
o in via del Campo, o a Spoon River,
o nel letto del Sand Creek,
dovunque una sua canzone
abbia restituito bellezza e dignità agli uomini. "
(Michele Serra, da "La Repubblica" del 12 gennaio 1999)
 
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492 replies since 7/1/2005, 17:29   5418 views
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