IERI OGGI & DOMANI

Senza parole - Musica

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 20/4/2021, 15:58
Avatar

I Am The Eggman

Group:
Eternauta
Posts:
26,299
Location:
roma

Status:


CITAZIONE (condor57 @ 20/4/2021, 16:32) 
Partirei da qui, aggiustandolo in maniera che possa essere un post d'avvio
Se vogliamo sfiorare (solo sfiorare) il discorso sui vaccini: finché mi dite (come la mia cardiologa, favorevole al vaccino) che "siamo in una medicina da tempo di guerra, c'è toccata 'sta sòla e dobbiamo provarci, tanto meglio che soccombere al virus; meglio morire di trombosi, in caso estremo, che morire di Covid", OK. Capisco la posizione.

Ma se volete difendere le procedure, o affermare che gli "Scienziati" (quali? :lol: so' tutti di parere diverso!) sappiano quello che stanno facendo, no way.
La gente ha ragione di essere perplessa, anche e soprattutto perché non ci hanno mai detto "non ci abbiamo capito un cazzo, proviamoci perché è meglio di niente", ma ostentano sicurezze che durano 24 ore.

(tralascio di ricordare "vaccino Pfizer va conservato a temperature Plutoniane", poi <no, va bene pure in freezer> o AstraZeneca solo negli under 65, poi anche fino a 75, poi a tutti, poi meglio solo agli over 65, ma forse (dalla prossima settimana) va bene anche agli over 55. Infine "forse la seconda dose si potrà fare con un vaccino DIVERSO" e Galli "ma siete matti? allora meglio non farla proprio" intervista di due gg fa.)


Quindi tagliando tutta la parte, per capirci, sulla "derisione"

va benissimo, quella attiene alla mia percezione del procedimento scientifico, alle diverse interpretazioni del trial-error, è altra roba, e ci porterebbe lontano.

Lo spoiler a 'sto unto diventa importante, va messo in chiaro.
 
Top
view post Posted on 26/4/2021, 12:44
Avatar

Corsaire retraité

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
17,688
Location:
Finisterræ

Status:


CITAZIONE (condor57 @ 20/4/2021, 16:32) 
Partirei da qui, aggiustandolo in maniera che possa essere un post d'avvio
<i>Se vogliamo sfiorare (solo sfiorare) il discorso sui vaccini: finché mi dite (come la mia cardiologa, favorevole al vaccino) che "siamo in una medicina da tempo di guerra, c'è toccata 'sta sòla e dobbiamo provarci, tanto meglio che soccombere al virus; meglio morire di trombosi, in caso estremo, che morire di Covid", OK. Capisco la posizione.
....

Perfettamente d'accordo.
Ma, tempi brevi a parte, quello che anche a me inizia a dare fastidio da orticaria é l'atteggiamento "stiamo a vedere cosa succede e poi decideremo il da farsi" che si continua ad adottare anche dopo un anno. Personalmnte, se non vivessi inc ittà e dovessimo spostarci io per lavoro 2gg a settimana e mia moglie (con me) 2 gg da sua madre per darle una mano, avremmo fatto come il ns. amico e consorte, che se ne stanno a casetta loro con i polli e lo spazio dove passeggiare e prendre il sole senza vedere nessuno.
A questo punto del vaccino, almeno per ora, non saprei cosa farmene.
A prescindere da questo mi sento circondato. Letteralmente. Virologi che sbarellano a senso alterno, governo che dice e non fa, teste di cazzo qualunquisti o negazionisti che se ne fregano e ti avvelenano comunque la vita.
 
Web  Top
view post Posted on 27/4/2021, 18:33
Avatar

founder

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
40,610
Location:
Genova

Status:


Alla faccia della globalizzazione: quando me li hanno segnalati, non ci volevo credere. Leonid & Friends è composto da undici musicisti di Russia, Ucraina, Moldavia e Bielorussia. Nessuno di loro ha mai visto i Chicago esibirsi dal vivo, ma replicano ii loro pezzi con una forza incredibile. "Nessuno di noi ha mai assistito a un loro concerto, abbiamo solo registrazioni e video".
 
Top
view post Posted on 29/3/2022, 15:44
Avatar

founder

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
40,610
Location:
Genova

Status:


Per chi non ha l'abbonamento al Corriere della sera, trascrivo l'intervista a Mauro Pagani, apparsa oggi sul giornale

Mauro Pagani: «De André? Un uomo del 600, macerato dai dubbi. Nel 1972 superai una brutta depressione leggendo»
di Paolo Baldini – Corriere della sera, 29 marzo 2022

Il geniale polistrumentista si racconta e racconta il suo rapporto col grande Faber

Racconta «la fatica e la meraviglia» di inseguire il genio di Fabrizio De André: «Un uomo del Seicento. Diceva: quando ti viene un’idea comincia a scriverla. Poi mettila in un cassetto, riprendila. Lavora di lima per dieci anni e finalmente sarà pronta. Leggeva, scriveva, correggeva. Cercava la perfezione». Ricorda gli anni con la Pfm, dal 1970 al 1977, «quando accompagnammo l’esplosione del 33 giri e del progressive vivendo in auto, da un concerto all’altro».

Parla del periodo bohemien trascorso intorno ai vent’anni «in una pensioncina di via Archimede, a Milano, dove c’erano solo musicisti spiantati e ragazze di vita e l’odore di fritto si attaccava alle nostre giacche di lamé pronte per la serata». Rammenta la musica classica degli inizi e gli incontri con il rock, il blues e la World Music. Di quando, nei primi Anni Sessanta, sposò «una donna meravigliosa», la traduttrice Adalaura Quinque, e Greg Lake di Emerson Lake & Palmer gli regalò un violino: «Abitavamo in una comune vicino al centro di Milano che poi si spostò in una villetta al Parco Ravizza». Si sofferma sul momento più buio: «Una depressione feroce che mi colse nel ’72. Mi resi conto che i sogni di gioventù, la speranza di un mondo migliore, erano svaniti e mi sentii perduto». Mauro Pagani ha più volte confessato di avere un’aspirazione: essere come il MacGyver della serie tv, «risolutore di problemi, all’altezza in qualsiasi situazione». Polistrumentista, produttore, arrangiatore, sperimentatore talent scout, romanziere.

A fine Anni Settanta, fu inserito da Music Life tra i dieci migliori musicisti mondiali. Oggi, oltre quarant’anni dopo, prepara un’autobiografia per Bompiani ed è l’autore della colonna sonora della docu-serie Una squadra di Domenico Procacci, prodotta da Fandango, memoir della vittoria ottenuta nel 1976 dell’Italia del tennis (Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli e il capitano non giocatore Pietrangeli) contro il Cile di Pinochet.

Come nasce un capolavoro?
«Ovviamente si riferisce a Crêuza de mä».

Racconti.

«Beh, c’è da dire che De André ed io avemmo subito la sensazione di essere sulla buona strada. Ma la svolta arrivò quando ci domandammo: perché non inventiamo una lingua nuova, un grammelot, la lingua dei marinai, un miscuglio di italiano, spagnolo, portoghese, arabo?».

Geniale.

«Fabrizio era felice. Ci sembrava di aver toccato la corda giusta. Invece un paio di giorni dopo mi chiamò: Mauro, non c’è bisogno di creare un nuovo vocabolario. È il genovese la lingua che cerchiamo. Suoni, assonanze, elementi evocativi: c’è tutto. Genova è una città di mare, si porta dentro l’idea del viaggio, della scoperta, del mondo che cambia».

La sua risposta?
«Non potei che essere d’accordo. Evitammo il rischio di costruire una parlata solo teorica, letteraria, scritta su una nuvola. Il dialetto è vivo, esprime la realtà di un luogo. Faber ripeteva che le lingue diventano dialetti quando le città dove si parlano perdono una guerra di troppo».

Da amico, confidente, testimone diretto: chi era Fabrizio De André?
«Un uomo pieno di dubbi, come tutte le persone di intelligenza superiore. Belin, sei sicuro? era la frase che girava più spesso tra noi. Non amava la ribalta: mai siamo riusciti a trascinarlo in una diretta tv. Genovese nell’anima, tifoso del Genoa. Tenne fino all’ultimo segreto il progetto Crêuza de mä anche alla Ricordi».

Con De André vi eravate incontrati nei primi Anni Ottanta nello studio di Carimate.
«Sì, lui era stato liberato da poco dopo il sequestro in Sardegna con Dori Ghezzi. Lavorava all’album L’Indiano, io alla colonna sonora di Sogno di una notte d’estate, la mia prima collaborazione con Gabriele Salvatores. Sono certo che mi assunse perché suonavo molti strumenti. Da bravo genovese, voleva risparmiare».

Quattordici anni di lavoro insieme. Perché funzionò così bene?
«A un certo punto Fabrizio cominciò a fidarsi di me. Mi guardava e aggiungeva: va bene, se lo dici tu... Il suo assenso era come una minaccia. Ma lui, macerato dai dubbi, aveva bisogno di fidarsi. La sua fiducia è stata la prova più bella della nostra amicizia. Vede, un conto è avere un rapporto con una persona di talento, un conto lavorare per 14 anni con il più bravo di tutti».

Parliamo del giovane Mauro Pagani.
«Ero un bambino vivace. Quasi sempre solo. Figlio unico, molto amato. Mia madre mi teneva in casa per proteggermi. Una brava chioccia. Mi ha insegnato a leggere: Mark Twain, Joseph Conrad, Jack London, i classici della letteratura per ragazzi. Quando in biblioteca trovai L’amante di Lady Chatterley, mi si aprì un mondo».

Studiava violino.
«Mio padre era primo flauto nella banda: orecchio assoluto, bravissimo. Un uomo di grande rigore, con una mentalità militare. Sento ancora la sua voce: vai a tempo! Mi voleva ingegnere. Insisteva: la musica devi tenerla come hobby. Lui avrebbe desiderato fare il pilota d’aerei. Invece entrò nelle officine meccaniche di famiglia. In quel periodo, conosceva un ragazzo che si stava diplomando a Milano: fu il mio primo maestro. In breve, misi su un quartetto. Ci trovavamo nel laboratorio del signor Serina, che faceva il calzolaio. Dappertutto c’era l’odore del cuoio. Ancora oggi quando ascolto un quartetto di Mozart lo associo all’odore del cuoio».

Chiari, Brescia, fine Anni Cinquanta.
«Abitavamo sopra un’osteria. Ai tavoli c’erano i reduci della Grande Guerra. Mezzi bresciani e mezzi bergamaschi. Si beveva, si giocava alla morra, si intonavano i canti degli alpini e le canzoni di Sanremo. Quando uno attaccava Volaaa, tutti cantavano... colomba bianca volaaa. Mia madre era ipovedente: teneva la radio accesa tutto il giorno. È stata la colonna sonora della mia infanzia, in particolare le canzoni napoletane».

Poi arrivò il rock.
«Fu una folgorazione. Mi feci il ciuffo, che non stava in piedi neanche a martellarlo. Portavo i jeans. Ascoltavo Little Richard, il più grande di tutti. E poi Gene Vincent, Eddie Cochran, Elvis Presley, gran cantante. Noi ragazzi facevamo i duri: imitavamo i teddy boys. Iniziai in quel periodo a suonare la chitarra».

Un’imprudenza.
«Mio padre non voleva e io ero un pessimo chitarrista. Ma ruppi il salvadanaio e decisi di comprarmi prima una Hofner e più tardi una meravigliosa e costosissima Gibson. Andai dai fratelli Pellizzari di Brescia che facevano manutenzione e vendita di strumenti per la banda. Per la Gibson pagai una fortuna. Mio padre capì, prese la chitarra e la restituì. Un trauma».

Si iscrisse all’università, Geologia.
«Venivo dal liceo classico. Educazione salesiana. Bravo latinista e decente grecista. Ma non volevo insegnare. Erano gli anni dell’Eni di Enrico Mattei. Ingenuamente, pensavo che diventando geologo avrei girato il mondo. Detti l’esame di Analisi 1 per cinque volte, incassando altrettante bocciature. Alla quinta prova ero convinto di avercela fatta. Consegnai con un’ora di anticipo e andai in corridoio a prendere il cappotto. La prof, una signora piuttosto arcigna, mi fermò all’uscita. Mi chiese conto della logica del mio compito e concluse con un sorriso materno: signor Pagani, mi ascolti, cambi facoltà».

Quindi?
«Annunciai in famiglia che avrei fatto il musicista di professione. Poche parole: vi voglio bene e so che mi mancherete, ma questa è la mia strada. Ero schiacciato dal senso di colpa. Non ci parlammo per qualche tempo. Poi papà una sera venne a sentirmi: suonavo il flauto, come mi aveva insegnato lui. Rimase in fondo al locale. Non proferì parola. Ma da allora il suo atteggiamento nei miei confronti cambiò. Aveva capito che sì, potevo farcela. Lo avevo ritrovato».

Poi il rapporto con la Premiata Forneria Marconi, la leggendaria Pfm.
«Il gruppo cercava un violinista-flautista. Mi segnalarono. Entrammo subito in sintonia. Restammo insieme fino al 1977. Erano anni fantastici e problematici. Tutto cambiò con l’attentato di piazza Fontana. L’impegno, la lotta politica spazzarono via la melodia e le canzonette».

Il colpo di bacchetta magica?
«L’esplosione dei 33 giri. Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri. La rivoluzione fu il concept album. I tempi erano maturi e noi cavalcammo l’onda del rock progressive dei King Crimson e dei Jethro Tull».

Mi racconta l’incontro con Demetrio Stratos, leggendario leader degli Area?
«Demetrio era una forza della natura: fisico possente, una cassa toracica fuori del comune, una voce unica. Dovevamo fare parte di un super gruppo che non nacque mai. Demetrio si ammalò. Lo andai a trovare al Sacco. Incrociai nei corridoi il suo produttore, Gianni Sassi. Mi fermò: Mauro, i medici dicono che non c’è più nulla da fare. Salii le scale con il groppo in gola. Demetrio era irriconoscibile, la sua voce inimitabile non c’era più. Di lì a poco si spense».

Le colonne sonore più belle che ha scritto?
«Per Puerto Escondido eL’educazione siberiana, due film di Gabriele Salvatores».

Il momento più buio della sua vita?
«Quando, una mattina del 1972 mi svegliai e mi resi conto che i miei sogni di gioventù erano svaniti, che mai avrei visto un mondo migliore. Fu una presa di coscienza dolorosa. Caddi in una depressione profonda. Durò mesi. In quel momento facevo 200 concerti all’anno. Vedevo tutto nero e i brani che scrivevo ne risentivano. Mi sentivo responsabile anche per il gruppo».

Come ne è uscito?
«Leggendo, leggendo, leggendo».

Cosa si aspetta ancora dalla sua carriera?
«Quando sei bravo e hai talento sfiori la bellezza assoluta. Non sei un genio, di quelli ce ne sono pochi. Ma senti il profumo della genialità. Ecco: mi piacerebbe diventare bravo. Ma bravo davvero. E sentire appieno quel profumo»
 
Top
view post Posted on 29/3/2022, 17:02
Avatar

I Am The Eggman

Group:
Eternauta
Posts:
26,299
Location:
roma

Status:


"Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri" ????????????????????????????????????????????????????
Non lo era più almeno dal 1966. Ma che sta a ddì?
 
Top
view post Posted on 29/3/2022, 18:56
Avatar

founder

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
40,610
Location:
Genova

Status:


CITAZIONE (mysterytour @ 29/3/2022, 18:02) 
"Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri" ????????????????????????????????????????????????????
Non lo era più almeno dal 1966. Ma che sta a ddì?

Non so cosa abbia riportato il giornalista, se correttamente o meno ciò che Pagani ha detto. Provo a pensare, visto il contesto dell'intervista, che si riferisse all'Italia: se vado a memoria, pur se probabilmente fallace, il primo 33 giri che non fosse una raccolta di singoli che io ricordo è "Senza orario, senza bandiera" dei New Trolls, appunto del 1968.
 
Top
view post Posted on 29/3/2022, 19:08
Avatar

I Am The Eggman

Group:
Eternauta
Posts:
26,299
Location:
roma

Status:


CITAZIONE (Il Camallo @ 29/3/2022, 19:56) 
CITAZIONE (mysterytour @ 29/3/2022, 18:02) 
"Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri" ????????????????????????????????????????????????????
Non lo era più almeno dal 1966. Ma che sta a ddì?

Non so cosa abbia riportato il giornalista, se correttamente o meno ciò che Pagani ha detto. Provo a pensare, visto il contesto dell'intervista, che si riferisse all'Italia: se vado a memoria, pur se probabilmente fallace, il primo 33 giri che non fosse una raccolta di singoli che io ricordo è "Senza orario, senza bandiera" dei New Trolls, appunto del 1968.

beh, se parla dell'Italia, OK. Anche se la citazione dei KC e dei JT e alla parola "concept" mi porta un po' fuori strada, essendo un riferimento a materiale di fine 69 e 71 (che poi, nessun album dei KC o dei JT fino a Thick as a brick, 1972, si può definire "concept)
 
Top
view post Posted on 30/3/2022, 12:27


Edicolante

Group:
Eternauta
Posts:
16,130
Location:
Coop City

Status:


CITAZIONE (mysterytour @ 29/3/2022, 18:02) 
"Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri" ????????????????????????????????????????????????????
Non lo era più almeno dal 1966. Ma che sta a ddì?

Si riferisce, ovviamente, al panorama nostrano.
I primi 33 che non fossero raccolte di 45 + qualche cover, nascono proprio agli inizi degli anni 70
 
Top
view post Posted on 30/3/2022, 13:07
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
573
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


CITAZIONE (mysterytour @ 29/3/2022, 18:02) 
"Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri" ????????????????????????????????????????????????????
Non lo era più almeno dal 1966. Ma che sta a ddì?

negli usa anche prima: freewheeling bob dylan è del 63.
 
Top
view post Posted on 30/3/2022, 14:08
Avatar

I Am The Eggman

Group:
Eternauta
Posts:
26,299
Location:
roma

Status:


CITAZIONE (Frankie&Johnny2x @ 30/3/2022, 13:27) 
CITAZIONE (mysterytour @ 29/3/2022, 18:02) 
"Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri" ????????????????????????????????????????????????????
Non lo era più almeno dal 1966. Ma che sta a ddì?

Si riferisce, ovviamente, al panorama nostrano.
I primi 33 che non fossero raccolte di 45 + qualche cover, nascono proprio agli inizi degli anni 70

ripeto: OK, sarà così, ma il riferimento ai "concept" non ci sta ugualmente, e così nemmeno il discorso "Crimson e Jethro".
Come minimo è detto male. Avrebbe dovuto dire "In italia, Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri, mentre all'estero tale concezione era superata da anni, e stavano addirittura cominciando i Concept album. Noi ci siamo allacciati direttamente a questi ultimi".

(fra l'altro se proprio vogliamo, i primi Concept album non sono certo In The Court o Aqualung, ma in GB: Days of future passed, 1967; In search of the Lost Chord, 1968. Ogden's nut gone flake seconda facciata, 1968, The Kinks Are the Village Green Preservation Society, 1968. In USA credo il primo sia assolutamente Zappa.)
 
Top
view post Posted on 31/3/2022, 10:53


Edicolante

Group:
Eternauta
Posts:
16,130
Location:
Coop City

Status:


CITAZIONE (mysterytour @ 30/3/2022, 15:08) 
CITAZIONE (Frankie&Johnny2x @ 30/3/2022, 13:27) 
Si riferisce, ovviamente, al panorama nostrano.
I primi 33 che non fossero raccolte di 45 + qualche cover, nascono proprio agli inizi degli anni 70

ripeto: OK, sarà così, ma il riferimento ai "concept" non ci sta ugualmente, e così nemmeno il discorso "Crimson e Jethro".
Come minimo è detto male. Avrebbe dovuto dire "In italia, Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri, mentre all'estero tale concezione era superata da anni, e stavano addirittura cominciando i Concept album. Noi ci siamo allacciati direttamente a questi ultimi".

(fra l'altro se proprio vogliamo, i primi Concept album non sono certo In The Court o Aqualung, ma in GB: Days of future passed, 1967; In search of the Lost Chord, 1968. Ogden's nut gone flake seconda facciata, 1968, The Kinks Are the Village Green Preservation Society, 1968. In USA credo il primo sia assolutamente Zappa.)

è un'intervista a braccio, uno quando risponde non sta a fare tanti distinguo
 
Top
view post Posted on 31/3/2022, 11:01
Avatar

I Am The Eggman

Group:
Eternauta
Posts:
26,299
Location:
roma

Status:


CITAZIONE (Frankie&Johnny2x @ 31/3/2022, 11:53) 
CITAZIONE (mysterytour @ 30/3/2022, 15:08) 
ripeto: OK, sarà così, ma il riferimento ai "concept" non ci sta ugualmente, e così nemmeno il discorso "Crimson e Jethro".
Come minimo è detto male. Avrebbe dovuto dire "In italia, Fino ad allora l’ellepì era soltanto una raccolta di 45 giri, mentre all'estero tale concezione era superata da anni, e stavano addirittura cominciando i Concept album. Noi ci siamo allacciati direttamente a questi ultimi".

(fra l'altro se proprio vogliamo, i primi Concept album non sono certo In The Court o Aqualung, ma in GB: Days of future passed, 1967; In search of the Lost Chord, 1968. Ogden's nut gone flake seconda facciata, 1968, The Kinks Are the Village Green Preservation Society, 1968. In USA credo il primo sia assolutamente Zappa.)

è un'intervista a braccio, uno quando risponde non sta a fare tanti distinguo

ah beh certo, tutto ad minchiam... vabbè, normale amministrazione oggi. :down:
 
Top
view post Posted on 31/3/2022, 11:04


Edicolante

Group:
Eternauta
Posts:
16,130
Location:
Coop City

Status:


CITAZIONE (mysterytour @ 31/3/2022, 12:01) 
CITAZIONE (Frankie&Johnny2x @ 31/3/2022, 11:53) 
è un'intervista a braccio, uno quando risponde non sta a fare tanti distinguo

ah beh certo, tutto ad minchiam... vabbè, normale amministrazione oggi. :down:

non è ad minchiam, se mi fai una domanda rispondo sul momento, poi a bocce ferme potrei correggermi od implementare. Tu forse se ti chiedono dov'è Via dei Sassi sgonfi, ti fermi, consulti la Treccani, controlli su internet, chiami l'amico a casa e poi rispondi, ma la gente normale di solito dice "in fondo a destra e poi chieda" ;)
 
Top
view post Posted on 31/3/2022, 11:18
Avatar

I Am The Eggman

Group:
Eternauta
Posts:
26,299
Location:
roma

Status:


CITAZIONE (Frankie&Johnny2x @ 31/3/2022, 12:04) 
CITAZIONE (mysterytour @ 31/3/2022, 12:01) 
ah beh certo, tutto ad minchiam... vabbè, normale amministrazione oggi. :down:

non è ad minchiam, se mi fai una domanda rispondo sul momento, poi a bocce ferme potrei correggermi od implementare. Tu forse se ti chiedono dov'è Via dei Sassi sgonfi, ti fermi, consulti la Treccani, controlli su internet, chiami l'amico a casa e poi rispondi, ma la gente normale di solito dice "in fondo a destra e poi chieda" ;)

io solitamente rispondo "soncazzoio, mai inculata 'sta via, non sono del quartiere".
 
Top
193 replies since 16/8/2011, 16:56   1695 views
  Share