|
|
| CITAZIONE (Frankie&Johnny2x @ 1/3/2018, 17:50) CITAZIONE (Il Camallo @ 1/3/2018, 15:40) Dallo speciale Sky Arte su Creuza de Ma'.
Mauro Pagani ha rivisito i giorni della registrazione del disco e con Walter Calloni (il batterista) e Massimo Spinola (il bassista). Documento breve ma quanto mai interessante, anche per la scomposizione in sottoinsiemi del costrutto musicale. Devo dire che da parte sua non è trasparito risentimento o rivendicazione di sorta. A parte i riferimenti costanti alla centralità di Faber nel progetto, e a singoli episodi (una canzone come Sidùn non sarebbe mai esistita senza quella voce), questa ffermazione me la ricorderò fin che campo:
"Fabrizio ha salvato me e il disco limitandomi. Venivo da un'esperienza VERBOSA (la PFM) dove mettevamo nella musica troppa roba, com'era tipico del Prog. La sua ossessione per la comprensibilità, dei suoni e dei significati, è stata fondamentale".
Belìn... beh nel disco dal vivo con la PFM ci sono delle dichiarazioni dei protagonisti. Djivas, mi pare o forse Mussida, sottolineava come DeAndrè non amasse granchè le digressioni strumentali (le pive le chiamava) e per questo motivo ci furono parecchie discussioni nel definire gli arrangiamenti, che appaiono appunto piuttosto stringati. Peraltro mi pare scontato che un cantautore che ha fatto della sua voce e dell'aspetto letterario della canzone, la sua bandiera, non amasse venir sepolto in tonnellate di suono. Al contrario la PFM faceva del suono la sua cifra, per cui appare logico il contrasto Sì, quello che dici ha senso. Però mi ha colpito il modo in cui Pagani con le parole ha accostato le due diverse esperienze. A me è sembrato proprio che implicitamente dicesse qualcosa del tipo: "con la PFM facevamo un sacco di cose belle e un sacco di cose inutili. Meglio la musica all'essenziale". Del resto, è proprio l'espressione "mi ha salvato" che sembra premettere una scelta di fatto. Detto questo, il personaggio mi ha dato un'impressione di serietà e di profondità non banale.
|
| |