IERI OGGI & DOMANI

Dal pentagramma alla cuffia, dal pennello al museo, l'arte di chi sa, l'arte per chi non sa

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/8/2008, 14:13
Avatar

founder

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
40,610
Location:
Genova

Status:


CITAZIONE (Lord Anthony @ 27/8/2008, 15:06)
Una, fra tutte, mi ha colpito, perchè come ovvio la sento profondamente mia. Scrive poco più su Minuano che "...personalmente più che la matematica è stata la musica ad aprirmi orizzonti mentali insospettabili...".
A parte il fatto che, come credo di aver già scritto altrove, la musica per la nostra generazione è stata uno dei modi di conoscere il reale, per quel che mi riguarda è stata anche per moltissimi anni della mia vita la mia fonte di (poco, ahimè!) reddito, e soprattutto è sta un vero e proprio modus vivendi, nel senso che mi ha fatto impostare non solo la vita lavorativa ma anche e soprattuto quella intellettuale (scusate il parolone, ma davvero non saprei come altro defirlla) in maniera estremamente aperta, nel senso che studiare musica non consiste solo nell'accorto esercizio di riproduzione di uno spartito, ma proprio nella più completa e totale conoscenza del mondo del compositore, dalla vita quotidiana alle arti.
A chi di voi ha fatto o fa musica chiedo: vi capita di sentire di avere fra le mani uno strumento (è proprio il caso di dirlo!) formidabile di conoscenza, come dice Minuano, o lo reputate simile a qualunque altro?

Sono sicuro che in questo Fulvio abbia ragione. Io, che di musica ne ho consumato e scritto parecchio, non ho mai avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente e lo ritengo un mio limite, senza se né ma. Non credo sia un caso che io possa contare molti musicisti tra i miei amici (e due di questi, Paolo Bonfanti e Marcellina Inga del Trio Milonga sono passati da IOD) e proprio rispetto a loro posso dire che nel musicista trovo quasi regolarmente dei tramiti a discipline e conoscenze "altre" che non sono usuali in molte persone.
 
Top
Athaena
view post Posted on 27/8/2008, 14:42




La musica è assolutamente cultura, soprattutto per il potere formativo che ha in sè, non solo quando essa è oggetto di studio, ma anche quando si limita ad essere semplice oggetto di fruizione.
Ho sempre pensato che nella musica ci sia soprattutto l'universo emotivo del musicista.. ed è chiaro che chi ne fruisce pienamente non possa che esserne coinvolto e "formato".

Edited by Athaena - 27/8/2008, 16:09
 
Top
ladyJazz
view post Posted on 27/8/2008, 15:16




CITAZIONE (WebMichi @ 27/8/2008, 15:13)
Io, che di musica ne ho consumato e scritto parecchio, non ho mai avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente e lo ritengo un mio limite, senza se né ma.

Per me la musica è emozione. Ognuno di noi quando ascolta una musica prova emozioni diverse e sensazioni inspiegabili (allegria, gioia, energia, tristezza e malinconia) e a queste sensazioni "di pancia" (o di cuore se preferite) la conoscenza tecnica, secondo me, aggiunge ben poco.
Si può ascoltare la musica anche da un punto di vista tecnico ovviamente (o colto se preferite), però magari può succedere che una musica, della quale capiamo i tecnicismi alla perfezione, non è in grado di trasmetterci alcuna emozione. Quindi, tutto sommato, non mi rammaricherei troppo di non aver avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente.
 
Top
view post Posted on 27/8/2008, 15:30


Edicolante

Group:
Eternauta
Posts:
16,130
Location:
Coop City

Status:


CITAZIONE (ladyJazz @ 27/8/2008, 16:16)
CITAZIONE (WebMichi @ 27/8/2008, 15:13)
Io, che di musica ne ho consumato e scritto parecchio, non ho mai avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente e lo ritengo un mio limite, senza se né ma.

Per me la musica è emozione. Ognuno di noi quando ascolta una musica prova emozioni diverse e sensazioni inspiegabili (allegria, gioia, energia, tristezza e malinconia) e a queste sensazioni "di pancia" (o di cuore se preferite) la conoscenza tecnica, secondo me, aggiunge ben poco.
Si può ascoltare la musica anche da un punto di vista tecnico ovviamente (o colto se preferite), però magari può succedere che una musica, della quale capiamo i tecnicismi alla perfezione, non è in grado di trasmetterci alcuna emozione. Quindi, tutto sommato, non mi rammaricherei troppo di non aver avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente.

Questa è una vecchia diatriba di cui si parla da sempre.
E' spesso vero che chi conosce e comprende gli aspetti tecnici, non virtuosistici, della costruzione di un brano musicale riesce ad apprezzarne complessità agli altri negate.
Il problema è che spesso chi ne è capace finisce per farsi coinvolgere soprattutto da questi aspetti e a non cogliere più l'aspetto umano.
Questo fatto lo porta ad apprezzare, talvolta, anche artisti francamente non raccolgono un grande seguito critico, ma che formalmente risultano ineccepibili.
In certi casi addirittura, l'aspetto umano, emozionale vien visto con fastidio, quasi fosse una distrazione dalle emozioni, tutte cerebrali che le meraviglie compositive danno.
Forma e sostanza, l'equilibrio dei due aspetti crea il capolavoro e bisognerebbe essere in grado di cogliere entrambi
 
Top
view post Posted on 27/8/2008, 15:55
Avatar


Gutenberg

Group:
Eternauta
Posts:
9,600

Status:


CITAZIONE (Frankie&Johnny @ 27/8/2008, 16:30)
CITAZIONE (ladyJazz @ 27/8/2008, 16:16)
Per me la musica è emozione. Ognuno di noi quando ascolta una musica prova emozioni diverse e sensazioni inspiegabili (allegria, gioia, energia, tristezza e malinconia) e a queste sensazioni "di pancia" (o di cuore se preferite) la conoscenza tecnica, secondo me, aggiunge ben poco.
Si può ascoltare la musica anche da un punto di vista tecnico ovviamente (o colto se preferite), però magari può succedere che una musica, della quale capiamo i tecnicismi alla perfezione, non è in grado di trasmetterci alcuna emozione. Quindi, tutto sommato, non mi rammaricherei troppo di non aver avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente.

Questa è una vecchia diatriba di cui si parla da sempre.
E' spesso vero che chi conosce e comprende gli aspetti tecnici, non virtuosistici, della costruzione di un brano musicale riesce ad apprezzarne complessità agli altri negate.
Il problema è che spesso chi ne è capace finisce per farsi coinvolgere soprattutto da questi aspetti e a non cogliere più l'aspetto umano.
Questo fatto lo porta ad apprezzare, talvolta, anche artisti francamente non raccolgono un grande seguito critico, ma che formalmente risultano ineccepibili.
In certi casi addirittura, l'aspetto umano, emozionale vien visto con fastidio, quasi fosse una distrazione dalle emozioni, tutte cerebrali che le meraviglie compositive danno.
Forma e sostanza, l'equilibrio dei due aspetti crea il capolavoro e bisognerebbe essere in grado di cogliere entrambi

Il punto è un altro, secondo me.

Se conosci anche tecnicamente la musica non sei più limitato all'ascolto, ma puoi fare tu musica in prima persona (anche non volendo buttare a mare il concetto a mio avviso sacrosanto di opera aperta e di fruitore faber).
Perdonatemi il cacciapallismo, vi prego, non sto facendo lo spocchioso frequentatore di liceo classico: conoscete tutti la gioia ed il piacere di trascorrere la serata immersi nella lettura del libro prediletto, vero? Bene, potete altrettanto immaginarvi la gioia ed il piacere di passare la serata immersi nell'esecuzione del vostro brano preferito? Di capire, magari solo intuire, i processi mentali della mente di Bach? E' un qualcosa, credetemi, che alle volte dà una commozione talmente immensa da essere quasi insostenibile, come una sorta di sindrome di Stendhal musicale senza pari. E non è poco, davvero.

E come ovvio ciò vale per ogni altra competenza tecnico o artistica: mi ripeto rispetto a quello che ho scritto precedentemente, la mia invidia nei confronti di chi sa dipingere, riconoscere i difetti di un motore al solo sentire il minimo, o rispetto a qualunque tecnica o arte che io non conosca è davvero tanta, pur essendo giustamente orgoglioso delle mie competenze accumulate negli anni.

Anche se naturalmente non lo ammettero mai, almeno con voi.
:D
 
Top
ladyJazz
view post Posted on 27/8/2008, 16:24




CITAZIONE (Lord Anthony @ 27/8/2008, 16:55)
Perdonatemi il cacciapallismo, vi prego, non sto facendo lo spocchioso frequentatore di liceo classico

No, lo stai facendo ma non fà niente :D

CITAZIONE (Lord Anthony @ 27/8/2008, 16:55)
E come ovvio ciò vale per ogni altra competenza tecnico o artistica: mi ripeto rispetto a quello che ho scritto precedentemente, la mia invidia nei confronti di chi sa dipingere, riconoscere i difetti di un motore al solo sentire il minimo, o rispetto a qualunque tecnica o arte che io non conosca è davvero tanta, pur essendo giustamente orgoglioso delle mie competenze accumulate negli anni.

Concordo sul fatto che le competenze tecniche o artistiche aiutino ad apprezzare maggiormente un'opera e che è bello, buono e giusto l'approfondimento dei propri interessi...però...però...relax baby :)... non facciamoci sopraffare da questo desiderio spasmodico di "tuttologia".
Buttiamoci su un divano o una poltrona e lasciamoci cullare ed emozionare da una musica, da un quadro, da un libro, da un film o da uno spettacolo qualsiasi. Lasciamo che le sensazioni provate destino in noi ricordi e immagini, che scatenino pensieri che potrebbero portarci molto più lontano...di un ascolto o una visione o una lettura troppo infarcita di tecnicismi :)
Trovo bello anche sapere che abbiamo dei limiti, io ne ho tanti e tutto sommato mi sto bene anche così :)
 
Top
Paul the Templar
view post Posted on 27/8/2008, 16:28




CITAZIONE
Lady Jazz
Buttiamoci su un divano o una poltrona e lasciamoci cullare ed emozionare da una musica, da un quadro, da un libro, da un film o da uno spettacolo qualsiasi. Lasciamo che le sensazioni provate destino in noi ricordi e immagini, che scatenino pensieri che potrebbero portarci molto più lontano...di un ascolto o una visione o una lettura troppo infarcita di tecnicismi :)
Trovo bello anche sapere che abbiamo dei limiti, io ne ho tanti e tutto sommato mi sto bene anche così

Essere d'accordo con te mi provoca un brivido che definirei al confine con l'erotismo.
Mentale,off course.
Tuttavia, avere competenza nei campi dello scibile umano, saper suonare uno strumento,per esempio,aiuta molto a capire i meccanismi che portano, o hanno portato, quel tale a comporre una sinfonia, un quadro maestoso o una canzonetta.
Noi profani avremo sempre questo grande limite, il che non esclude che saremo sempre dei guardoni, avidi di scoprire cosa c'è dietro quel quadro, o quella scultura.
Non so tenere un pennello nemmeno dalla parte giusta, però amo la pittura,visceralmente; non so suonare, però ascolto avidamente.
A ognuno il suo.
 
Top
Antonia*
view post Posted on 27/8/2008, 16:30




CITAZIONE (Paul the Templar @ 27/8/2008, 12:01)
Egoismo elevato a livello sublime, questa è la cultura.
Come l'arte.

eccellente Paul! :birra:
 
Top
bringit
view post Posted on 27/8/2008, 16:33




Si dipinge affinchè qualcuno guardi e si meravigli, si scrive affinchè qualcuno legga e si emozioni. Se ognuno di noi scrivesse come Stendhal e dipingesse come il Caravaggio, saremmo tutti appiattiti al suolo.
 
Top
ladyJazz
view post Posted on 27/8/2008, 16:35




CITAZIONE (Paul the Templar @ 27/8/2008, 17:28)
Essere d'accordo con te mi provoca un brivido che definirei al confine con l'erotismo.
Mentale,off course.

:lol: certo...posso capire solo mentale... per ora...perchè non sai che strafiga che sono :lol: :lol: :lol: :rotola: :rotola: :rotola: :risata: :risata: :risata:

Ok! basta mi taccio altrimenti Lord Michi mi affetta :hypocrite:
Vostra devota Lady ;)
 
Top
view post Posted on 27/8/2008, 18:31
Avatar


Amanuense

Group:
Eternauta
Posts:
4,157
Location:
Roma

Status:


CITAZIONE (ladyJazz @ 27/8/2008, 16:16)
CITAZIONE (WebMichi @ 27/8/2008, 15:13)
Io, che di musica ne ho consumato e scritto parecchio, non ho mai avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente e lo ritengo un mio limite, senza se né ma.

Per me la musica è emozione. Ognuno di noi quando ascolta una musica prova emozioni diverse e sensazioni inspiegabili (allegria, gioia, energia, tristezza e malinconia) e a queste sensazioni "di pancia" (o di cuore se preferite) la conoscenza tecnica, secondo me, aggiunge ben poco.
Si può ascoltare la musica anche da un punto di vista tecnico ovviamente (o colto se preferite), però magari può succedere che una musica, della quale capiamo i tecnicismi alla perfezione, non è in grado di trasmetterci alcuna emozione. Quindi, tutto sommato, non mi rammaricherei troppo di non aver avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente.

Assolutamente d'accordo.
Avete fatto caso di quante volte ho parlato qui su IOD di dischi bellissimi che ho ascoltato, che mi piacevano moltissimo, per poi scoprire, da voi, che erano dei capolavori del Jazz? :rolleyes: :strettamani: :D
 
Web  Top
Nick the Toll
view post Posted on 28/8/2008, 08:05




CITAZIONE (Frankie&Johnny @ 27/8/2008, 16:30)
CITAZIONE (ladyJazz @ 27/8/2008, 16:16)
Per me la musica è emozione. Ognuno di noi quando ascolta una musica prova emozioni diverse e sensazioni inspiegabili (allegria, gioia, energia, tristezza e malinconia) e a queste sensazioni "di pancia" (o di cuore se preferite) la conoscenza tecnica, secondo me, aggiunge ben poco.
Si può ascoltare la musica anche da un punto di vista tecnico ovviamente (o colto se preferite), però magari può succedere che una musica, della quale capiamo i tecnicismi alla perfezione, non è in grado di trasmetterci alcuna emozione. Quindi, tutto sommato, non mi rammaricherei troppo di non aver avuto l'opportunità di studiarla tecnicamente.

Questa è una vecchia diatriba di cui si parla da sempre.
E' spesso vero che chi conosce e comprende gli aspetti tecnici, non virtuosistici, della costruzione di un brano musicale riesce ad apprezzarne complessità agli altri negate.
Il problema è che spesso chi ne è capace finisce per farsi coinvolgere soprattutto da questi aspetti e a non cogliere più l'aspetto umano.
Questo fatto lo porta ad apprezzare, talvolta, anche artisti francamente non raccolgono un grande seguito critico, ma che formalmente risultano ineccepibili.
In certi casi addirittura, l'aspetto umano, emozionale vien visto con fastidio, quasi fosse una distrazione dalle emozioni, tutte cerebrali che le meraviglie compositive danno.
Forma e sostanza, l'equilibrio dei due aspetti crea il capolavoro e bisognerebbe essere in grado di cogliere entrambi

Argomento assai interessante.

Personalmente condivido quello che dice Maria Rita. La fruizione della musica, di per sè, non ha molto a che vedere con la conoscenza tecnica dei meccanismi dell'armonia o del contrappunto o di cose del genere. Un musicista potrà magari soffermarsi a notare la fattura di un passaggio musicale, o potrà addirittura riconoscere l'intenzione dell'autore nell'aver voluto creare un certo effetto emotivo: ma poi prevale, o dovrebbe prevalere, l'abbandonarsi alla fruizione pura e semplice, e in questo il musicista va posto sullo stesso piano dell'ascoltatore.

Diverso è il discorso sull'abitudine all'ascolto, che è la vera discriminante: i musicisti ce l'hanno per ovvie ragioni, ma grazie al cielo è patrimonio di tutti gli appassionati. E' l'abitudine all'ascolto che migliora la sensibilità e allena a riconoscere la qualità della musica: un po' come succede a quelli che sono attratti dalla letteratura o dalle arti figurative, che a lungo andare maturano un gusto più raffinato e la capacità di riconoscere le cose belle, o anche semplicemente ben fatte.

Condivido anche quello che dice Marco sulla tendenza di alcuni a farsi infastidire dall'aspetto "umano" dell'ascolto, che in realtà è l'unica cosa che conta davvero. E' vero, ci sono persone che hanno la tendenza a sottolineare continuamente l'aspetto tecnico della musica, con l'effetto di alzare un muro fra sè e i molti che non sono musicisti. Un tempo lo facevo anch'io, e oggi me ne vergogno: anzi, se qualche volta ci ricado, perdonatemi.
 
Top
view post Posted on 28/8/2008, 08:45
Avatar


Gutenberg

Group:
Eternauta
Posts:
9,729
Location:
Modena

Status:


CITAZIONE (Frankie&Johnny @ 27/8/2008, 16:30)
Questa è una vecchia diatriba di cui si parla da sempre.
E' spesso vero che chi conosce e comprende gli aspetti tecnici, non virtuosistici, della costruzione di un brano musicale riesce ad apprezzarne complessità agli altri negate.
Il problema è che spesso chi ne è capace finisce per farsi coinvolgere soprattutto da questi aspetti e a non cogliere più l'aspetto umano.
.....................................

Forma e sostanza, l'equilibrio dei due aspetti crea il capolavoro e bisognerebbe essere in grado di cogliere entrambi

è vero che chi ha competenze specifiche riesce a cogliere particolarità negate all' "ignorante", ma non accetto che chi possiede queste competenze dichiari di riuscire a farsi piacere di più un pezzo rispetto a chi invece non conosce la musica.

E ricordiamoci che il musicista non compone musica solo per gli addetti ai lavori!
Sarebbe un controsenso.

Da che mondo è mondo, la musica è un'arte rivolta al pubblico - in alcuni momenti storici di preferenza colto, è vero - , però sono sempre stati ben pochi i fruitori in grado di comprendere aspetti diversi da quelli legati al gradimento puro e semplice.

Da igonrante mi rammarico di non saper suonare alcuno strumento, e sicuramente non ho le competenze per cogliere sfumature armoniche o compositive.
Però, da persona che ascolta musica da tutta la vita, mi rendo conto di essere in grado di cogliere aspetti (prevedibilità dei tempi, modi di reiterrsi delle scale, proporzione tra parti del brano...) che probabilmente sarei in grado di definire correttamente se avessi la preparazione adeguata, ma nulla più.

E questo non mi toglie il piacere di apprezzare un pezzo musicale.
 
Top
view post Posted on 28/8/2008, 09:43
Avatar


Gutenberg

Group:
Eternauta
Posts:
9,600

Status:


'Mazza come siete incazzosi stamane!
Sembra che abbiate fatto tutti il classico!
:lol:
Pare che in questa settimana il mio triste e rio destino sia quello di farvi levare gli scudi a tutti quanti, prima con la storia della formazione classica e adesso con la storia dell'acculturazione musicale.
:D

Vabbè, provo a spiegarmi meglio.
Allora, innanzitutto, così per la musica come per la formazione classica, ribadisco una volta ancora (e per tutte) che la mia non è affatto una posizione di superiorità rispetto a chi non ha formazione classica e/o acculturazione musicale, ci mancherebbe: chi mi conosce da "Altrove" sa che là la mia firma era "Alzati, figliolo, sono un nobile democratico" (tratta da "Attenti a quei due"), quindi... :shifty:
Nello specifico, però, ciò di cui sono assolutamente convinto è che una conoscenza anche tecnica di una qualsiasi forma d'arte (dalla pittura rupestre al fumetto, passando per la letteratura, la musica, l'architetura, l'urbanistica, la pedagogia, la cucina e quel che vi pare altro) sia un'arma in più per apprezzare al meglio quella forma d'arte. E questo non inficia per nulla il fatto che anche quelli che gli anglosassoni chiamano "amateur" non possano fruire appieno di quella forma d'arte. Solo che lo faranno in forma diversa, spesso più mediata (da letture, da critici, da spiegazioni, ecc.), laddove "l'addetto ai lavori" avrà invece una comprensione (nel senso latino del termine di recepimento totale) più immediata e per molti aspetti più approfondita dell'opera d'arte. Il fatto che quando io disegno una figura umana non riesca a farla meglio di cosi:
image
non significa che non riesca ad estasiarmi davanti all'Annunciazione di Antonello da Messina, o il fatto che non sappia buttar malta sui muri non mi toglie né la capacità né la possibilità di riconoscere la bellezza della facciata del duomo di Modena.
Insomma, essere fruitore di musica significa essere, come dicevo sopra, anche ri-creatore di quella musica, così come essere lettore significa ri-scrivere parola per parola il testo che si sta leggendo. Ma la capacità estatica e la simbiosi lirica che si attuano nell'istante in cui si esegue in prima persona un brano musicale sono un qualcosa di veramente diverso, sono un qualcosa di ineffabile e sublime, un qualcosa di completamente differente proprio perchè legato alla ri-creazione quanto più possibile minuziosa e precisa del'opera d'arte, di modo che l'esecutore diventa quasi, paradossalmente, l'autore redivivo. Non so come spiegarvelo meglio, diciamo, per fare un esempio un po' estremo, che è' come se uno avesse una competenza tecnica talmente elevata in ambito letterario da riuscire a scrivere un brano nell'esatto stile di un classico della letteratura, al punto tale da venir preso per un brano di pugno di quell'autore. Non sto facendo l'apologia del falso d'arte, sia chiaro, ma solo cercando di spiegare in maniera più chiara quel che si prova eseguendo un brano musicale, e non solo ascoltandolo.
E ciò, sia ben chiaro ancora una volta, non è un più o un meglio rispetto a chi ascolta, è semplicemente un qualcosa di diverso, un po' come, per restare ancora nel campo letterario, leggere un autore in lingua originale anzichè tradotto (per quanto benissimo tradotto).

Insomma, così è, se vi pare.
E sennò, ciccia.
:P
 
Top
qwfwq
view post Posted on 28/8/2008, 10:22




La penso come il Lord, nonostante ciò mi tagli fuori da qualsiasi discussione di argomento musicale (che infatti ignoro in blocco, come si è visto).
La non conoscenza tecnica non impedisce di provare piacere nella fruizione di una qualsiasi opera d'arte (e comunque ho delle riserve mentali anche su questa affermazione che ho appena fatto), ma sicuramente ne taglia via una bella fetta di significati.
L'espressione artistica ha molti livelli di significato.
Alcuni più "epidermici" altri più profondi.
Una conoscenza più o meno approfondita inibisce o consente l'accesso agli strati meno epidermici.
 
Top
157 replies since 27/8/2008, 14:13   1595 views
  Share