| Nel thread sugli sciagurati lanci di dischi dal finestrino, il coltellaccio (The Knife) ha postato questo intervento Al di là del fatto che non discuto i gusti di nessuno, vorrei dire che musicisti/compositori/arrangiatori/sperimentatori come Peter Gabriel sono talmente una rarità che andrebbero conservati quasi con devozione, anche perchè con il loro lavoro di ricerca influenzano tantissimi altri "suonatori" che spesso nemmeno lo sanno... Poi, per quanto riguarda il discorso Gabriel pre-post Genesis, posso solo dire che se avesse continuato a fare le cose che ha fatto dal 1969 al 1975, sarebbe diventato giocoforza noioso... certo, ha cambiato parecchio, ma si può anche decidere "come" cambiare: Phil Collins è partito bene con Face Value, poi è andato via via "smielando", e, permettetemelo, pure "smarronando", in molti casi; Gabriel, se vogliamo, ha "girovagato" per molti generi, forme musicali, magari anche troppe, però quanto ad originalità, scusatemi, non teme confronti. Se poi consideriamo le carriere soliste dei singoli Genesis... Mike Rutherford: qualche lampo pop non male e poco altro... Tony Banks: pochi dischi, confusi e senza "mordente", che non hanno lasciato tracce... Paradossalmente gli unici due che hanno avuto una carriera qualitativamente di livello sono i due chitarristi: Steve Hackett ha realizzato parecchi album di tutto rispetto, Anthony Phillips è diventato, un po' per scelta, un po' per necessità, un artista di nicchia, ma ha fatto cose egrege, pur senza diventare una rock-star... Ma Gabriel, se consideriamo il punto di vista "culturale", è una spanna sopra tutti, e sopra molti altri... Altro che lanciare i suoi lavori dal finestrino, ascoltarseli bene, con attenzione, e poi, magari, andarselo a vedere dal vivo, che è sempre un'esperienza non da poco... che, pur riferito ad un artista in particolare (Peter Gabriel) ha una valenza molto più generale: la capacità dei solisti di valore di continuare e di affermarsi dopo il fenomeno che li ha generati o di produrre comunque cose di valore parallelamente all'ambito che li ha resi famosi. Parlando dei Beatles, ad esempio, vera e propria milestone nella storia musicale del sottoscritto (con Faber, Miles Davis e Beethoven), io devo dire con la massima serenità che la loro storia come solisti la considero positivamente solo in qualche limitato episodio e, globalmente, abbastanza povera. Sono invece convinto che altri abbiano dato il meglio di sé una volta liberati dall'ingombrante fardello del gruppo di origine (penso a Clapton con gli Yardbirds o i Bluesbreakers, ad esempio). A voi.
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