IERI OGGI & DOMANI

E dopo il mito?, i solisti e la musica oltre le origini della loro fortuna

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view post Posted on 29/9/2008, 11:53
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Nel thread sugli sciagurati lanci di dischi dal finestrino, il coltellaccio (The Knife) ha postato questo intervento

SPOILER (click to view)
Al di là del fatto che non discuto i gusti di nessuno, vorrei dire che musicisti/compositori/arrangiatori/sperimentatori come Peter Gabriel sono talmente una rarità che andrebbero conservati quasi con devozione, anche perchè con il loro lavoro di ricerca influenzano tantissimi altri "suonatori" che spesso nemmeno lo sanno...
Poi, per quanto riguarda il discorso Gabriel pre-post Genesis, posso solo dire che se avesse continuato a fare le cose che ha fatto dal 1969 al 1975, sarebbe diventato giocoforza noioso... certo, ha cambiato parecchio, ma si può anche decidere "come" cambiare: Phil Collins è partito bene con Face Value, poi è andato via via "smielando", e, permettetemelo, pure "smarronando", in molti casi; Gabriel, se vogliamo, ha "girovagato" per molti generi, forme musicali, magari anche troppe, però quanto ad originalità, scusatemi, non teme confronti.
Se poi consideriamo le carriere soliste dei singoli Genesis...
Mike Rutherford: qualche lampo pop non male e poco altro...
Tony Banks: pochi dischi, confusi e senza "mordente", che non hanno lasciato tracce...
Paradossalmente gli unici due che hanno avuto una carriera qualitativamente di livello sono i due chitarristi: Steve Hackett ha realizzato parecchi album di tutto rispetto, Anthony Phillips è diventato, un po' per scelta, un po' per necessità, un artista di nicchia, ma ha fatto cose egrege, pur senza diventare una rock-star...
Ma Gabriel, se consideriamo il punto di vista "culturale", è una spanna sopra tutti, e sopra molti altri...
Altro che lanciare i suoi lavori dal finestrino, ascoltarseli bene, con attenzione, e poi, magari, andarselo a vedere dal vivo, che è sempre un'esperienza non da poco...


che, pur riferito ad un artista in particolare (Peter Gabriel) ha una valenza molto più generale: la capacità dei solisti di valore di continuare e di affermarsi dopo il fenomeno che li ha generati o di produrre comunque cose di valore parallelamente all'ambito che li ha resi famosi.
Parlando dei Beatles, ad esempio, vera e propria milestone nella storia musicale del sottoscritto (con Faber, Miles Davis e Beethoven), io devo dire con la massima serenità che la loro storia come solisti la considero positivamente solo in qualche limitato episodio e, globalmente, abbastanza povera. Sono invece convinto che altri abbiano dato il meglio di sé una volta liberati dall'ingombrante fardello del gruppo di origine (penso a Clapton con gli Yardbirds o i Bluesbreakers, ad esempio).

A voi.

 
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view post Posted on 29/9/2008, 11:59
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Linotipista

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D'accordo con te sul discorso Beatles, con qualche eccezione addirittura da primi dieci dischi della storia (il primo Lennon).
Gli Stones non hanno combinato una mazza (la recente antologia di Jagger lo dimostra), gli Who nemmeno (Townshend carino e nulla più), Ray Davies poco o niente, Winwood è bravo ma troppo FM....
 
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view post Posted on 29/9/2008, 12:05
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I risultati commerciali spesso sono lì a smentire molte convinzioni. Se guardiamo ad un ambito certo più leggero e meno importante dei nomi fatti, Brian Ferry (Roxy Music), Robbie Williams (Take That). Lionel Richie (Commodores) e Phil Collins (Genesis) hanno trovato una collocazione personale che come membri della band di origine non avrebbero mai avuto.
 
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view post Posted on 29/9/2008, 12:21
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Gutenberg

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Sì, in effetti è difficile generalizzare.
Se certe produzioni dei quattro Beatles nel periodo successivo allo scioglimento del gruppo sono francamente imbarazzanti ("The sound you make is muzak to my ears", dirà giustamente un incazzatissimo e rancoroso Lennon, forse pensando, più che alla dignitosissima "Another Day" a robaccia tipo "Mary Had A Little Lamb"), è anche vero che ad esempio album come "All Things Must Pass" di Harrison, "Rock'n'roll Music" dello stesso Lennon o "Unplugged" di McCartney sono senz'altro all'altezza dei lavori dei quattro quando suonavano assieme.
D'altra parte, come giustamente fatto notare, Un Eric Clapton post Yearbirds non ha rivali, anche se pure qui si potrebbe obiettare che i lavori fatti con i Cream sono senz'altro migliori dei suoi lavori da solista.
Eccetera, eccetera, eccetera, in un susseguirsi e rimandarsi continuo di opinioni tutte tanto giustificate quanto magari per converso non condivisibili.

Il fatto è che a mio avviso è un po' scorretto porre la questione in termini di Tizio Caio con i Sempronio e Tizio Caio dopo i Sempronio.
Quando una band suona assieme, se è una band come dio comanda riesce ad amalgamare e sublimare le potenzialità dei singoli in un qualcosa che ne trascende l'individualità, così che i raffronti risultano fuorvianti. Un po' come dire: era più forte Suarez quando giocava nella Grande Inter o quando era alla Sampdoria? O quando faceva l'allenatore? E Beppe Barra, era più bravo con la NCCP o da solo? Sono paragoni un po' forzati, ripeto, anche se comunque stimolanti ed interessanti.
 
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view post Posted on 29/9/2008, 13:12
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CITAZIONE (Lord Anthony @ 29/9/2008, 13:21)
Il fatto è che a mio avviso è un po' scorretto porre la questione in termini di Tizio Caio con i Sempronio e Tizio Caio dopo i Sempronio.
Quando una band suona assieme, se è una band come dio comanda riesce ad amalgamare e sublimare le potenzialità dei singoli in un qualcosa che ne trascende l'individualità, così che i raffronti risultano fuorvianti...

:huh: E da quando ti lamenti della scorrettezza?

Nel merito del discorso, credo che quanto ho messo in quote non sia sempre vero. Anzi, se guardo l'ambito jazz, in particolare, ci sono artisti che costretti all'ambito del leader hanno magari collaborato a capolavori ma, diventati leader a loro volta hanno espresso una produzione strepitosa. Mi viene da pensare a John Coltrane, a Bill Evans, a Keith Jarrett, a Gerry Mulligan. Nell'ambito del rock la cosa è secondo me stata diversa, perchè la connotazione di gruppo è stata per lungo tempo necessaria alla stessa industria del disco, ed in maniera ben diversa dal jazz, appunto, dove quasi sempre la misura era individuale - e ti misuravi quindi con il terzetto, il quartetto, il sestetto di...(il leader) - e la complessità ben maggiore esaltava le doti dei singoli componenti più che l'immagine del prodotto d'insieme.
Con questo devo però dire che sono comunque esistiti ensemble che hanno sempre prodotto, con logiche inusualie quasi jazziste, appunto, solisti di livello indiscutibile: penso all'eco sistema della West Coast, ad esempio, tanto caro a me, a F&J e ad altri amici, penso ai gruppi di John Mayall, ai Crimson (il disco di Mc Donald & Giles valeva la loro produzione precedente), e a molti altri ancora.
 
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view post Posted on 29/9/2008, 13:30
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Gutenberg

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CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 14:12)
CITAZIONE (Lord Anthony @ 29/9/2008, 13:21)
Il fatto è che a mio avviso è un po' scorretto porre la questione in termini di Tizio Caio con i Sempronio e Tizio Caio dopo i Sempronio.
Quando una band suona assieme, se è una band come dio comanda riesce ad amalgamare e sublimare le potenzialità dei singoli in un qualcosa che ne trascende l'individualità, così che i raffronti risultano fuorvianti...

:huh: E da quando ti lamenti della scorrettezza?
Nel merito del discorso, credo che quanto ho messo in quote non sia sempre vero. Anzi, se guardo l'ambito jazz, in particolare, ci sono artisti che costretti all'ambito del leader hanno magari collaborato a capolavori ma, diventati leader a loro volta hanno espresso una produzione strepitosa. Mi viene da pensare a John Coltrane, a Bill Evans, a Keith Jarrett, a Gerry Mulligan. Nell'ambito del rock la cosa è secondo me stata diversa, perchè la connotazione di gruppo è stata per lungo tempo necessaria alla stessa industria del disco, ed in maniera ben diversa dal jazz, appunto, dove quasi sempre la misura era individuale - e ti misuravi quindi con il terzetto, il quartetto, il sestetto di...(il leader) - e la complessità ben maggiore esaltava le doti dei singoli componenti più che l'immagine del prodotto d'insieme.
Con questo devo però dire che sono comunque esistiti ensemble che hanno sempre prodotto, con logiche inusualie quasi jazziste, appunto, solisti di livello indiscutibile: penso all'eco sistema della West Coast, ad esempio, tanto caro a me, a F&J e ad altri amici, penso ai gruppi di John Mayall, ai Crimson (il disco di Mc Donald & Giles valeva la loro produzione precedente), e a molti altri ancora.

E chi si lamenta?
Stavo solo sottolineando la scorrettezza, casomai qualcuno, attratto dall'argomento, non si fosse accorto della tua profonda (usuale) malizia nel porre la questione.
:shifty:
 
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view post Posted on 29/9/2008, 15:07
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Gutenberg

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CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 14:12)
Con questo devo però dire che sono comunque esistiti ensemble che hanno sempre prodotto, con logiche inusualie quasi jazziste, appunto, solisti di livello indiscutibile: penso all'eco sistema della West Coast, ad esempio, tanto caro a me, a F&J e ad altri amici, penso ai gruppi di John Mayall, ai Crimson (il disco di Mc Donald & Giles valeva la loro produzione precedente), e a molti altri ancora.

in molti casi i gruppi della West Coast venivano definiti "Super Gruppi" proprio perchè formazioni di artisti dalla forte personalità individuale che venivano da significative esperienza precedenti - C.S.N.&Y. su tutti.
Non era il gruppo che dava forza al singolo, ma viceversa.
In questo caso il ragionamento è del tutto ribaltato. La caratteristica peculiare del "solista" veniva semplicemente esaltata dal fatto di suonare con altri, e il concetto di gruppo usciva un po' ...... malconcio

Gli Stones, I Beatles, Gli Who, ad esempio, hanno dato il meglio in gruppo, perchè hanno trovato in quella formula una perfetta simbiosi che li ha prodotto i risultati che conosciamo. In casi come questi sì che si può discutere delle carriere da solisti dei componenenti.
 
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ravel
view post Posted on 29/9/2008, 16:40




CITAZIONE (Spencer The Rover @ 29/9/2008, 12:59)
Winwood è bravo ma troppo FM....

Ma gli album di Winwood... sono tutti solisti(ci)!
Soprattutto quelli usciti a nome "Traffic"... :lol: :lol:
 
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ravel
view post Posted on 29/9/2008, 17:12




Non basta essere dei "geni" per poter fare da soli, soprattutto nel rock...

Mi ripeto - già se ne parlò... - citando il caso di Ian Anderson (che un genio è... ) il quale l'errore di cedere alla sirena solistica non l'ha praticamente mai fatto (a parte qualche trascurabile lavoro. registrato però negli ultimi anni, quindi a parabola conclusa... ), e anche uno come Sting (un altro davvero molto dotato... ) quando ha voluto fare a meno degli altri due ha perso qualcosa (come minimo "qualcosa"... ).
 
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view post Posted on 29/9/2008, 17:18


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CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 14:12)
Anzi, se guardo l'ambito jazz, in particolare, ci sono artisti che costretti all'ambito del leader hanno magari collaborato a capolavori ma, diventati leader a loro volta hanno espresso una produzione strepitosa. Mi viene da pensare a John Coltrane, a Bill Evans, a Keith Jarrett, a Gerry Mulligan. Nell'ambito del rock la cosa è secondo me stata diversa....

Appunto è molto diversa, è lo stesso concetto di "gruppo" che è diverso, nel jazz, specie in quello classico, il gruppo era quasi sempre l'espressione di un singolo che chiamava i solisti che più gli piacevano per suonare la sua musica.
Il risultato finale era quasi sempre la somma dei singoli.
Nel rock al contrario, l'improvvisazione non c'è, salvo i cosiddetti assoli, che il più delle volte sono vere e proprie partiture replicate tutte le sere, sempre uguali, per cui la parte compositiva diventa preponderante, c'è l'aspetto letterario, la timbrica dei suoni riveste importanza molto maggiore e laddove i talenti s'incontrano il risultato spesso è una moltiplicazione dei valori.
Quando i gruppi si sfaldano, vengono meno queste "reazioni" chimiche e i risultati calano, anche vistosamente.
 
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view post Posted on 29/9/2008, 17:30
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CITAZIONE (Frankie&Johnny @ 29/9/2008, 18:18)
CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 14:12)
Anzi, se guardo l'ambito jazz, in particolare, ci sono artisti che costretti all'ambito del leader hanno magari collaborato a capolavori ma, diventati leader a loro volta hanno espresso una produzione strepitosa. Mi viene da pensare a John Coltrane, a Bill Evans, a Keith Jarrett, a Gerry Mulligan. Nell'ambito del rock la cosa è secondo me stata diversa....

Quando i gruppi si sfaldano, vengono meno queste "reazioni" chimiche e i risultati calano, anche vistosamente.

Appunto, i Beatles ne sono una delle espressioni più evidenti: la superiorità indiscutibile del complesso rispetto alla somma dei suoi membri. Ma sono frequenti i casi in cui il singolo è costretto ad una disciplina innaturale che lo penalizza ed è costretto a cercare la via solista. Il concetto fu espresso a turno, più o meno negli stessi termini, da CSN&Y nel parlare delle loro pur fortunate esperienze con Byrds, Buffalo Springfield e Hollies.
 
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ravel
view post Posted on 29/9/2008, 17:33




CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 18:30)
Ma sono frequenti i casi in cui il singolo è costretto ad una disciplina innaturale che lo penalizza.

... così almeno crede lui. :lol:

Il problema è che l'autocoscienza degli artisti (alla quale, noi non-artisti malati di arte, attribuiamo un valore eccessivo e quasi "sacrale") è una delle cose più insicure e fallaci che ci siano...
 
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view post Posted on 29/9/2008, 17:36


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CITAZIONE (ravel @ 29/9/2008, 18:33)
CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 18:30)
Ma sono frequenti i casi in cui il singolo è costretto ad una disciplina innaturale che lo penalizza.

... così almeno crede lui. :lol:

Il problema è che l'autocoscienza degli artisti (alla quale, noi non-artisti malati di arte, attribuiamo un valore eccessivo e quasi "sacrale") è una delle cose più insicure e fallaci che ci siano...

Altrimenti non si spiegherebbe la figura del produttore, praticamente uno che "ti spiega" la TUA musica
 
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view post Posted on 29/9/2008, 17:38
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CITAZIONE (ravel @ 29/9/2008, 18:33)
CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 18:30)
Ma sono frequenti i casi in cui il singolo è costretto ad una disciplina innaturale che lo penalizza.

... così almeno crede lui. :lol:

Il problema è che l'autocoscienza degli artisti (alla quale, noi non-artisti malati di arte, attribuiamo un valore eccessivo e quasi "sacrale") è una delle cose più insicure e fallaci che ci siano...

Vero, ma sono pure molti i casi in cui andrebbe stimolata.Tu pensa (primo esempio che mi viene in mente) se Demetrio Stratos si fosse dovuto sentire obbligato o commercialmente appagato verso i Ribelli e avesse rinunciato a camminare da solo.
 
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view post Posted on 29/9/2008, 17:41
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Music lover... bass player...

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CITAZIONE (WebMichi @ 29/9/2008, 18:38)
CITAZIONE (ravel @ 29/9/2008, 18:33)
... così almeno crede lui. :lol:

Il problema è che l'autocoscienza degli artisti (alla quale, noi non-artisti malati di arte, attribuiamo un valore eccessivo e quasi "sacrale") è una delle cose più insicure e fallaci che ci siano...

Vero, ma sono pure molti i casi in cui andrebbe stimolata.Tu pensa (primo esempio che mi viene in mente) se Demetrio Stratos si fosse dovuto sentire obbligato o commercialmente appagato verso i Ribelli e avesse rinunciato a camminare da solo.

;) L'eccezione che conferma la regola?
A65.
 
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