CITAZIONE (Spencer The Rover @ 29/1/2009, 17:25)
Invece, come dicevo in altro topic, questo risentito è piuttosto una delusione.
Innanzitutto gli arrangiamenti, da orchestra di Pippo Caruso. Anche i momenti che ti sembrano buoni (l'inizio di Inverno) vengono subito rovinati da entrate dozzinali, con un batterista da uccidere. e non parliamo dei due coretti di fanciulli: ma di chi è stata la sciagurata idea???
Ma anche la scrittura di Faber non mi entusiasma: una strana supponenza, un voler essere colto fino ai limiti del ridicolo (il villan, il giuoco..).
Salvo Inverno come miglior brano, ma avrebbe dovuto provare a risuonarlo dal vivo, come sta facendo an Morrison con Astral weeks.
Provate a risentirlo se non lo sentite da tempo.
Più volte ho parlato di diversi periodi della produzione di De Andrè, e del diverso favore con cui guardo a quelli. In assoluto, con l'eccezione dello stupendo "Non al denaro, non all'amore, nè al cielo" ho sempre dichiarato la mia netta preferenza per il
secondo e
terzo Faber, quello che per capirci inizia con Rimini e finisce con Anime Salve. Del suo primo periodo (forse
Tutti morimmo a stento è ancora una produzione Karim, o della successiva casa discografica poi fallita) conservo canzoni stupende e la sensazione di prove incerte.
Questo disco non mi piace (fatte salve le solite prerogative quando si parla di Faber): sono gli anni in cui sta disegnando la sua figura, e i debiti verso i francesi (nel senso più ampio, da François Villon all'onnipresente Brassens) sono strutturali. La critica che nel tempo mi sono sentito di portare a questo album non è tanto nella scelta del
concept, quanto della contraddizione tra i temi scelti, che avrebbero dovuto indurre a vesti musicali più misurate e modeste, e l'assoluta mancanza di misura di un'orchestrazione di decine e decine di elementi spinta fino alla dilatazione, eccessiva e barocca, di qualcosa che per me doveva restare molto più cantautorale.
Insomma, non ve ne stupiate, ma non lo ascolto molto spesso: considerate le vette cui è arrivato Faber, questo è almeno in parte pesante e noioso.