Il White Album quarant'anni dopo, song by song

Come dicevo in altro topic, Mojo celebra i quarant'anni del White album con anche un articolo dove lo esamina pezzo per pezzo. Non so se esiste già un altro topic del genere, ma si potrebbe cominciarlo con le loro intuizioni e poi aggiungere le nostre.
Che dite? Parto?

Arf! Arf!

E neanche un pezzo come "Revolution 9".
E non fate dello spirito, prego.

Eccomi qua:

01- BACK IN THE USSR
"Semplicemente uno degli "aprialbum" più eccitanti di sempre" sottotitola Mojo. E' l'annuncio che i Beatles sono tornati e sono ancora quelli che infiammavano lo Star Club di Amburgo solo una mezza dozzina di anni prima. Pare che il titolo derivi da due fonti: lo slogan pro boom economico di Harold Wilson "I'm backing Britain" e la "Back in the USA" di Chuck Berry. Pezzo di Paul, che rievoca anche il Killer Jerry Lee Lewis nel modo di suonare il piano. Forse ispirato da Mike Love a Rishikesh, indubbiamente fa molto il verso anche ai Beach Boys (idolatrati da Paul) contrapponendo le Moscow e le Georgia girls alle certo più popolari (all'epoca) California Girls.
Fu scritta subito dopo l'invasione della Cecoslovacchia e con la guerra del Vietnam in svolgimento, anche se proprio politica non si può definire.
Curiosità: Ringo non vi suona perché se ne era andato dopo un disaccordo con Paul. Alla batteria c'è lo stesso Paul con qualche aiuto sia da John che da George, al basso anche John.


A voi.

Il buon Peter Sellers?

Comunque non mi sembrate molto loquaci: vi piace BITU? Vi ricorda qualcosa?

Andiamo avanti:
02 - DEAR PRUDENCE
Brano di John, anche qui senza Ringo.
La storia è famosa: Prudence è Prudence Farrow, la sorella di Mia, che era andata anche lei a Rishikesh dal Maharishi. A differenza dei Beatles (a parte George) prese la cosa seriamente, tanto che pare tuttora pratichi la meditazione trascendentale: il suo restare chiusa in camera a meditare così a lungo preoccupava i Beatles che tentavano di farla "uscire a giocare".

Se non sbaglio fu proprio lei ad essere oggetto di uno dei gossip sulla fine dell'esperienza India, con le voci del Maharishi che ci avrebbe provato...

la canzone fu sempre citata da John come una delle sue preferite in assoluto.

Di BITU c'è un nastro che ne offre una prima versione, più lenta e meno ritmata, ed è davvero interessante notare la differenza fra il prima e il dopo, e vedere come sia poi venuta fuori nella versione definitiva; un po' la differenza fra la Revolution dell'LP e quella del 45 giri.
Su Prudence, la buonanima ha davvero ragione: è uno dei brani più belli dell'intero doppio, ed è inoltre geniale l'accostamento come secondo brano, a sfumare BITU con il fade in di Prudence dato dall'arpeggio di chitarra.
Oh, ragazzi, ma ci pensate quanti dei morgan, dolcenera e sfigati vari del concerto tributo di qualche sera fa darebbero tutto quel che hanno per essere in grado di tirar fuori due cose così, che anche dopo 40 (diconsi: 40!) anni sono ancora là che paiono scritte ieri sera, tanto sono ancora attuali?

nel senso che poteva essere un brano filo-URSS?
Non ne sono convinto, anche se non conoscevo il discorso "Backing Britain" ed il susseguente gioco di parole tra "Back in" e "Backing".
In realtà sa molto di presa per il culo, ma mi sa che ne riparleremo col testo di Revolution.

Effettivamente, anche senza essermi mai preso la briga di tradurre il testo, mi ha sempre dato l'idea di una presa per i fondelli.
Il pezzo non mi ha mai entusiasmato, un rock'nroll di origine amburghese, nel senso di quel repertorio che gli allora Silver Beatles eseguivano nei locali di Amburgo, tipico del Macca meno ispirato.
La cosa che mi piaceva di più era il rumore del jet all'inizio che sfumava nell'attacco del pezzo e continuava a passare per tutta la canzone.

Datemi un paio di minuti, e vi posto i primi tre brani con la traduzione.
Vedrete che sarà interessante, credetemi.