CITAZIONE (Spencer The Rover @ 16/9/2008, 12:50)
Di fianco a Wright gli rendo un po' troppo onore, ma ci ha lasciati anche Stefano Rosso.
WRIGHT:
qui e altrove ci siamo ampiamente "confrontati"
sul valore del PROGRESSIVE (io sono, simpaticamente, tra gli odiatori del genere), e prima ancora su "cosa" fosse, e su "chi" lo fosse.
Ricordo che si era anche discusso se i Pink Floyd facessero parte o no del "canone" prog, e tuttora non so se esista una versione "ufficiale" in merito (io mi ero addirittura sorpreso che si potesse anche solo sospettarlo, ma sono qui per imparare....
).
Fatto sta che i Pink Floyd sono l'unico gruppo che POTREBBE (
) essere definito prog, e che cio' nonostante ho amato visceralmente.
Il che, per me, equivale al massimo riconoscimento possibile.
Sono anni che non li ascolto, ammetto, ma allora ho consumato tutti i loro vinili, senza incertezze, fino a "The Final Cut" COMPRESO.
E all'insostituibile (benche' sostituito) contributo di Wright, ancor oggi mi inchino.
ROSSO:
In quegli anni '70 "densi" e "pesanti" (nel senso del peso specifico; nel bene e nel male, nell'arte e fuori), avevo un occhio di riguardo e un moto di gratitudine anche per chi riusciva a scattare una foto realistica e a suo modo "profonda" del momento senza pero' rinunciare a un po' di "leggerezza".
Cosi' era, ad esempio, per i primissimi film di Nanni Moretti.
E cosi' era anche per Stefano Rosso.
Per me, due flashback e un saluto commosso.