Nick the Toll |
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| Antonello Venditti: "Grazie Roma". Non è facile scrivere canzoni da cantare in coro, intense e dirette. Questa è una.
Edoardo Bennato: non mi dispiace "Una settimana e un giorno". Quelle del periodo d'oro non mi piacciono per niente.
Fabrizio De Andrè: "La canzone dell'amore perduto", una delle poche che mi piacciono davvero. Se capissi il genovese potrei citare "Creuza de Ma", che trovo eccellente nella musica e nell'arrangiamento.
Francesco De Gregori: "Cuore di cane", scritta per Fiorella Mannoia. Viceversa, come cantante è capace di distruggere qualsiasi bella canzone.
Francesco Guccini: mai piaciuto, sorry. Le ballate con due accordi e le strofe ripetute all'infinito non sono il mio forte.
Franco Battiato: "Veni l'autunnu", da "Fisiognomica". Il siciliano lo capisco un po' meglio del genovese: l'ultima strofa in arabo mi sfugge, ma sono solo tre versi.
Ivano Fossati: "Una notte in Italia".
Lucio Battisti: in questo momento direi "Mi ritorni in mente". Ma sono certo che, pensandoci, cambierei idea mille volte.
Lucio Dalla: l'apertura centrale di "Anidride solforosa" mi mette i brividi. Ma forse la canzone più bella, nel suo complesso, è "Piazza Grande".
Rino Gaetano: un altro che non mi è mai piaciuto, anche se di persona era simpatico.
Roberto Vecchioni: non ne conosco tante. La classica "Luci a San Siro" non è male.
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