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| Hai ragione: sorry...
Allora: Magritte è un autore piuttosto "facile" da amare, il che porta in primis ad avere sempre tanta gente alle mostre - cosa sempre difficile da digerire - e poi tutto sommato a conoscere abbastanza la sua produzione. Mi sembra fosse di due o tre anni fa la mostra a Villa Olmo a Como, in cui appariva anche qualche pezzo importante oggi a Palazzo Reale. Difficile quindi per me gustarmela proprio bene, aggiungendo che avevo visto 4 o 5 anni fa il museo di Bruxelles. Detto questo sarà anche facile ma io lo amo molto, e quindi mi piace sempre vederlo. Qui ci sono anche diversi quadri di quel periodo abbastanza sciagurato di quei quadri con le pere con le facce (davvero brutti), che peraltro aiutano a capire quell'evoluzione (molto lieve) dell'artista. A me ha abbastanza colpito un particolare che non avevo notato in precedenza: quel suo riprendere lo stesso quadro vent'anni dopo e sostanzialmente rifarlo solo meglio, come nel caso che vi ho postato qui sopra. E' un po' come se per lui (un po' come per Morandi) lo scorrere del tempo non esistesse, come se vivesse in una dimensione propria.
Mi rendo conto di non essere in grado di scrivere una recensione vera e propria: spero di averti incuriosito...
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