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| Ho scritto su FB Tante volte mi è successo di proporre ai miei figli e a qualche loro coetaneo musicisti del mio "passato" (che poi è un presente a tutti gli effetti). Ho sempre accettato di buon grado anche l'opposto, e devo dire che in più di un caso hanno avuto ragione. Ieri a Milano sì è esibito l'inglese Ed Sheeran, dopo il trionfale esordio di Roma. Si può capire molto di un artista dal suo pubblico, e i 12.000 ragazzi (e miei tra di loro) che hanno affollato ieri il Palaforum di Assago sembravano davvero trasversali al tempo e alle mode. Lui si esibisce da solo, con chitarra e loop station, proponendo un pop di alta classe (dentro c'è folk, soul, r&b e anche un azzardo hip hop) abbinato a testi tutt'altro che banali. Siamo arrivati a Zena a ore improponibili, ma durante il viaggio ho combinato il loro entusiasmo alla mia voglia di trovare un precedente: alla fine si è deciso che il loro Ed Sheeran è per certi versi il mio Cat Stevens (e mi hai detto niente...). E non credo sia da tutti cantare di prostituzione e tossicodipendenza così. Video
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